lunedì 12 ottobre 2009

UNICEF: "I progressi dell'infanzia nel 2009"



Più di di un miliardo di bambini vive in paesi o territori colpiti da conflitti armati e circa 300 milioni di questi bambini hanno meno di 5 anni. Nel 2006, inoltre, 18,1 milioni di bambini si trovavano in popolazioni che vivevano con le conseguenze dello sfollamento, tra cui 5,8 milioni di rifugiati e 8,8 milioni di sfollati. Sono alcuni dei dati salienti del recente rapporto dell'UNICEF su "I progressi per l'infanzia nel 2009". Il rappoerto segnala che più di 150 milioni di bambini, tra i 5 ei 14 anni, sono impegnati nel lavoro minorile. Il lavoro minorile è spesso sia una conseguenza che una fonte di povertà. Può compromettere l'istruzione dei bambini e perpetuare la poverta' che li ha spinti nel mondo del lavoro. "Da un'indagine effettuata su 37 paesi, risulta che l'86% dei bambini dai 2 ai 14 anni patisce punizioni fisiche e/o aggressioni psicologiche" -, dichiara il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora, presentando alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto dedicato quest'anno alla protezione dei minori. "Nonostante i progressi compiuti, violenza e sfruttamento rimangono una dura realtà nella vita di molti bambini - ha aggiunto Spadafora. Milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo - spiega il rapporto - sono vittime della tratta, sono privi delle cure genitoriali o della registrazione alla nascita di cui hanno bisogno per frequentare la scuola e per accedere all'assistenza sanitaria di base. Milioni di ragazzi sono costretti a lavorare in condizioni pericolose, mentre altri subiscono violenze o abusi all'interno delle loro stesse case, nelle loro scuole, nelle loro comunità, nelle istituzioni o in prigione, spesso da parte di adulti a cui è affidata la loro cura. "I bambini in tali circostanze - ha conluso il presidente dell'UNICEF - subiscono violazioni fondamentali dei loro diritti umani, che provocano danni fisici e psicologici di ampia portata, con effetti a volte irreparabili". "Una società non può prosperare se i suoi membri più giovani sono costretti a matrimoni precoci, se vengono abusati o costretti a prostituirsi, o se vengono loro negati i diritti fondamentali" - ha affermato il direttore esecutivo dell'UNICEF, Ann Veneman. Comprendere la portata delle violazioni dei diritti dei bambini è un primo passo per costruire un ambiente in cui i bambini siano protetti e abbiano l'opportunità di sviluppare le loro complete potenzialità". Il rapporto realizza per la prima volta un compendio di dati su una serie di fenomeni che attentano ai diritti dei bambini, come le violenze sessuali, la tratta, i matrimoni precoci, le punizioni corporali, il lavoro minorile, la mancata registrazione delle nascite, la pratica delle mutilazioni genitali femminili e gli atti di violenza verso le donne all'interno del matrimonio. Alcuni abusi - come ad esempio lo sfruttamento sessuale e la tratta - sono spesso commessi in condizioni di segretezza e di illegalità, cosa che rende difficoltoso il reperimento di dati accurati. Dove i dati sono disponibili, alcuni progressi sono evidenti. Per esempio, i dati mostrano che in Bangladesh, in Guinea e nel Nepal - tre paesi dove il matrimonio precoce è pratica diffusa - l'età media per sposarsi è in aumento, nonostante rimanga ancora al di sotto dei 18 anni di età. Il rapporto individua inoltre una lenta riduzione delle mutilazioni o escissioni dei genitali femminili nei paesi in cui tale abuso è comune. Il rapporto offre, infine, una strategia per migliorare la protezione dei bambini, individuando cinque attività che sono necessarie per rendere più sicuro l'ambiente che circonda i bambini: migliorare i sistemi di protezione dei bambini; promuovere il cambiamento sociale; rafforzare la tutela in caso di emergenze umanitarie; consolidare le partnership per avere un maggiore impatto; raccogliere dati affidabili e utilizzarli per ottenere risultati concreti per i bambini. "Questo rapporto sulle pratiche dannose e sugli abusi sui bambini arriva appena 6 settimane prima del ventesimo anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" - ha concluso Ann Veneman. "Le testimonianze di abusi e danni continuativi devono spingere il mondo ad un maggiore sforzo per garantire i diritti di tutti i bambini, ovunque".
(dal sito Unimondo)

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