sabato 30 maggio 2009

Questo è il cerchio




Una poesia si specchia in una pietra di turchese e
lì si ferma per un attimo.
Poi ricomincia a vagare,
per dare vita forse ai colori di un disegno
ricamato su una coperta.
I giunchi, raccolti lì vicino,
vengono intrecciati da abili dita e
diventano un cesto:
la sua forma ricorda la volta del cielo.
Un pezzo di legno è lavorato:
da lui si ricaverà un'opera che dimostrerà
quale armonia ci sia fra legno e
intagliatore.
Il cervo percorre il suo sentiero e
l'aquila plana a grandi cerchi nel cielo.
Il salmone, nel tumultuoso torrente,
incontra l'orso che lo aspetta sulla riva.
I bambini danzano.
E l'artista afferra al volo tutto ciò
e la forza artistica della rappresentazione
guida le sue dita.
I lupi stanno mangiando un vecchio cervo
dividendosi le carni dell'animale.
Una giovane foca saltella sul ghiaccio.
Un anziano morente sta canticchiando
sottovoce un canto di guerra.
Questo è il cerchio,
e gira senza inizio e senza fine.
E l'artigiano guarda la sua opera.
E lì seduto in equilibrio fra la fine del
mondo e il suo inizio.
(Poesia di Nuvola Azzurra - Tribù Irochese)

venerdì 29 maggio 2009

La legge sui disturbi dell'apprendimento



Nuove norme in materia di difficoltà specifiche d'apprendimento
(testo del ddl approvato in sede deliberante dalla Commissione Cultura del Senato il 19.05.2009)
Art. 1.
(Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia e discalculia)
1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia/disortografia e la discalculia, di seguito denominate «DSA», quali difficoltà specifiche di apprendimento, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali.
2. La legge 5 febbraio 1992, n. 104, non trova applicazione nei confronti degli alunni affetti da DSA.
3. Ai fini della presente legge, la dislessia è un disturbo che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità di lettura.
4. Ai fini della presente legge, la disgrafia/disortografia è un disturbo che si manifesta con prestazioni grafiche scadenti e particolarmente scorrette.
5. Ai fini della presente legge, la discalculia è un disturbo che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri.
6. La dislessia, la disgrafia/disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.
7. Le DSA impediscono l'utilizzo in maniera automatica e strumentale delle capacità di lettura, di scrittura e di calcolo e possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana delle persone.
Art. 2.
(Finalità)
1. La presente legge persegue le seguenti finalità:
a) garantire il diritto all'istruzione e i necessari supporti agli alunni con DSA;
b) favorire il successo scolastico e prevenire blocchi nell'apprendimento degli alunni con DSA, agevolandone la piena integrazione sociale e culturale;
c) ridurre i disagi formativi ed emozionali per i soggetti con DSA;
d) assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità degli alunni con DSA;
e) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità degli alunni con DSA;
f) sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti delle problematiche legate alle DSA;
g) assicurare adeguate possibilità di diagnosi precoce, a partire dalla scuola dell'infanzia, e di riabilitazione per i soggetti con DSA;
h) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante tutto l'arco dell'istruzione scolastica.
Art. 3.
(Diagnosi e riabilitazione)
1. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli alunni.
2. Per gli alunni che, nonostante adeguate attività di recupero e di riabilitazione delle capacità fonologiche, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia.
3. La diagnosi di DSA è effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dell'alunno.
4. Il Ministero della pubblica istruzione può promuovere, anche mediante iniziative da realizzare in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale, attività di identificazione precoce da realizzare dopo i primi mesi di frequenza dei corsi scolastici, per individuare gli alunni a rischio di DSA. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi effettiva di DSA.
Art. 4.
(Formazione nella scuola e nelle strutture sanitarie)
1. Al personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, è assicurata una adeguata formazione riguardo alle problematiche relative alle DSA, nell'ambito dei programmi annuali di formazione attivati a valere sulle disponibilità già previste per la formazione del personale del comparto scuola e dei dirigenti scolastici, anche con ricorso a strumenti di e-learning per la formazione on line.
2. La formazione degli insegnanti deve garantire una conoscenza approfondita delle problematiche relative alle DSA, una sensibilizzazione per l'individuazione precoce e la capacità di applicare strategie didattiche adeguate.
Art. 5.
(Misure educative e didattiche di supporto)
1. Gli alunni con segnalazione diagnostica di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione.
2. Agli alunni con DSA le istituzioni scolastiche garantiscono, nell'ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, ai sensi delle disposizioni vigenti, tutte le misure utili a:
a) favorire l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;
b) coltivare negli alunni una struttura positiva di apprendimento, aiutandoli a vivere l'apprendimento in condizioni di benessere;
c) favorire il successo scolastico;
d) prevedere tecniche compensative, che possono comprendere anche l'uso delle tecnologie informatiche e degli strumenti di apprendimento alternativi, già attivabili a valere sulle risorse specifiche disponibili a legislazione vigente nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere, oppure la possibilità di fruire di tempi più lunghi di esecuzione di quelli ordinari;
e) prevedere, nei casi di alunni bilingui con DSA, strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che, in particolare per l'insegnamento della lingua straniera, assicurino ritmi graduali e adeguati di apprendimento, prevedendo anche l'esonero dall'insegnamento della seconda lingua straniera, qualora prevista dal programma di studi.
3. Le misure di cui al comma 2 devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi.
4. Al fine di evitare che gli alunni con DSA siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, a causa della loro lentezza o incapacità di decodifica e di produzione di testi, le misure di cui al comma 2 devono comunque garantire adeguate forme di verifica e di valutazione, anche tramite la possibilità di utilizzare strumenti in funzione di ausilio, ovvero l'assegnazione di tempi più lunghi di esecuzione.
5. Le misure di cui al presente articolo sono da attuare senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della finanza pubblica.
Art. 6.
(Misure per l'attività lavorativa e sociale)
1. Alle persone con DSA sono assicurate uguali opportunità di sviluppo delle proprie capacità in ambito sociale e professionale.
2. I familiari fino al primo grado di alunni con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa possono usufruire di orari di lavoro flessibili.
3. Le modalità di esercizio del diritto di cui al comma 2 sono demandate ai contratti collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati e non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 7.
(Disposizioni di attuazione)
1. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione e del Ministro della salute si provvede, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ad emanare linee guida per la predisposizione di appositi protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi, per le attività di identificazione precoce di cui all'articolo 3, comma 4.
2. Il Ministro della pubblica istruzione, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, individua le modalità di formazione dei docenti di cui all'articolo 4.
3. Il Ministro della pubblica istruzione, con il medesimo decreto di cui al comma 2 del presente articolo, individua altresì forme di verifica e di valutazione finalizzate ad evitare condizioni di svantaggio degli alunni con DSA, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 5, comma 4.
Art. 8.
(Competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome)
1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, in conformità ai rispettivi statuti e alle relative norme di attuazione nonché alle disposizioni del titolo V della parte seconda della Costituzione.
2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono a dare attuazione alle disposizioni della legge stessa.
Art. 9.
(Clausola di salvaguardia)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono comunque derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

giovedì 28 maggio 2009

See the light



I crossed the river
Fell into the sea
Where the non-believers
Go beyond belief
Then I scratched the surface
In the mouth of hell
Running out of service
In the blood I fell
I just want to see the light
I don't want to lose my sight
I just want to see the light
I need to know what's worth the fight
I've been wasted
Pills and alcohol
I've been chasing
Down the pool halls
Then I drank the water
From a hurricane
And I set a fire
Just to see the flame
I just want to see the light
I don't want to lose my sight
I just want to see the light
I need to know what's worth the fight
I crossed the desert
Reaching higher ground
Then I pound the pavement
To take the liars down
But it's gone forever
But never too late
Where the ever-after
Is in the hands of fate
I just want to see the light
I don't want to lose my sight
I just want to see the light
I need to know what's worth the fight
(Green Day)

mercoledì 27 maggio 2009

La grafia di Margaret Tatcher




La spaziatura tra righe e parole indica la sua attitudine più formale che spontanea nelle relazioni interpersonali. Ottimista ed entusiasta, sa pianificare il proprio cammino con determinazione; la sua competitività ed auto-determinazione le impediscono di accettare sconfitte. Possiede una positiva visione della vita, e qualsiasi problema viene affrontato con l’attitudine del “ci posso riuscire”. Ovviamente, può sentirsi giù talvolta, ma non a lungo. La dimensione della sua scrittura è piccola. Questo implica grande forza di concentrazione e capacità di analizzare ogni più piccolo dettaglio. Le sue stanghette delle “T” talvolta sfiorano o, per lo più, fluttuano sopra le aste delle “t”, dicendoci molto sugli obiettivi della scrivente: ciò indica che le sue aspirazioni, i suoi obiettivi ed ideali sono molto alti. Malgrado il fatto che abbia raggiunto una posizione altamente rispettabile nel suo Paese, può continuare a sentire che non sta vivendo secondo i suoi modelli o i suoi ideali. Può tentare di raggiungere l’irraggiungibile. E’ entusiasta riguardo ai propri obiettivi ed usa una grande quantità di energia mentale cercando di realizzare i propri obiettivi. Ma può anche esser portata a continuare più di quanto possa agevolmente farlo, causando in tal modo problemi a lei ed a chi le sta intorno. Infine, la sua firma. Il fatto che sia molto grande, significa che la “lady di ferro” cerca ed apprezza lodi e riconoscimenti. Il nome è considerevolmente più alto e più ampio del suo cognome. Enfatizzando il proprio nome, la Tatcher esprime il bisogno di attirare attenzione o l’urgenza di mettersi alla prova. Vuole essere giudicata sulla base dei propri metodi, piuttosto che appoggiarsi al marito o alla famiglia. Per lei, essere “Margaret” è di gran lunga più importante che essere la moglie del Sig. Tatcher.

martedì 26 maggio 2009

Narciso, ovvero l'analfabeta dell'amore



XIX Convegno Nazionale A.P.R.E.S.P.A.-Associazione Per Ricerche E Studi di Psicologia Applicata
Rimini, Hotel Brown
"NARCISISMO, MALATTIA DEL NOSTRO TEMPO"
Contributi grafologici e psicologici

Mia relazione su: "Narciso, ovvero l'analfabeta dell'amore - La scrittura di un serial killer [Ted Bundy]"

lunedì 25 maggio 2009

SHAPE OF MY HEART



He deals the cards as a meditation
And those he plays never suspect
He doesn't play for the money he wins
He don't play for respect

He deals the cards to find the answer
The sacred geometry of chance
The hidden law of a probable outcome
The numbers lead a dance

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart

He may play the jack of diamonds
He may lay the queen of spades
He may conceal a king in his hand
While the memory of it fades

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart

And if I told you that I loved you
You'd maybe think there's something wrong
I'm not a man of too many faces
The mask I wear is one

Well, those who speak know nothin'
And find out to their cost
Like those who curse their luck in too many places
And those who fear are lost

I know that the spades are the swords of a soldier
I know that the clubs are weapons of war
I know that diamonds mean money for this art
But that's not the shape of my heart
That's not the shape, the shape of my heart
That's not the shape, the shape of my heart
La Forma Del Mio Cuore
Lui distribuisce le carte come una riflessione
e quelle che gioca non sono mai sospettate
non gioca per vincere soldi
non gioca per il rispetto
distribuisce le carte per trovare la risposta
la sacra geometria delle possibilità
la legge nascosta del risultato probabile
i numeri guidano la danza
io so che le picche sono le spade di un soldato
so che i fiori sono armi da guerra
so che i quadri significano denaro in questa arte
ma questa non è la forma del mio cuore.
Lui può giocare il fante di denari
lui può tirare la donna di picche
lui può nascondere un re nella sua mano
mentre il ricordo di esso svanisce.
e se ti ho detto che ti amavo
tu avresti potuto pensare che c'era qualcosa di sbagliato
io non sono un uomo con troppe facce
la maschera che indosso è una
quelli che parlano non sano niente
e lo scoprono a spese loro
come quelli che maledicono la loro sorte in troppi luoghi
e quelli che sorridono sono persi
("Shape of my heart", Sting)

sabato 23 maggio 2009

Farmaci e conflitti d'interesse



FARMACI, RICERCA PUBBLICATA DA CANCER: QUASI UN TERZO DEGLI STUDI È FINANZIATO DA AZIENDE FARMACEUTICHE COINVOLTE NELLO SVILUPPO DELL’OGGETTO DELLO STUDIO.
LAV: CONFLITTI D’INTERESSE A SPESE DEL MALATO.
Secondo la rivista Cancer su 1.534 pubblicazioni scientifiche esaminate (tratte da otto fra le maggiori riviste del settore), il 17% ha dichiarato un finanziamento da parte dell’industria farmaceutica, e il 12% la presenza di almeno un autore con qualche incarico presso imprese farmaceutiche, con la scontata conseguenza che tali studi, in palese conflitto di interessi, abbiano la tendenza a ottenere risultati più positivi rispetto alla media, cosa che potrebbe mettere in dubbio la correttezza degli esiti.
“Il rischio, infatti, è che i risultati dello studio siano indirizzati in favore della sostanza da testare, se l'azienda finanziatrice ha interessi economici in gioco, contravvenendo all’etica del principio sperimentale e del malato che usufruirà del nuovo composto farmacologico”, commenta la biologa Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione.
Tale presupposto trova molteplici conferme nella storia “artefatta” della farmacologia, non ultima l’indagine, apparsa sempre su Cancer nel 2007, sugli studi per il cancro al seno che avevano registrato un 84% di esiti positivi per le sperimentazioni in cui erano coinvolte le case farmaceutiche, contro il 54% di quelle che non l’avevano.
Uscendo dal settore oncologico, inoltre, un confronto statistico frutto di una sintesi quantitativa di 124 farmaci contro l’ipertensione, apparso sul British Medical Journal nel 2008, ha evidenziato che anche se i risultati effettivamente positivi riguardavano poco più della metà degli studi, oltre il 90% degli articoli riportava conclusioni comunque positive.
“Questi dati allarmanti, purtroppo non sono una novità, ma solo il frutto di un processo preclinico e clinico distorto che spesso non agisce nell’interesse della salute umana ma sotto floridi interessi economici”, prosegue Michela Kuan.
L’iter di commercializzazione del farmaco, quindi, attua un doppio errore, etico e scientifico, prevedendo un primo passaggio, obbligatorio, sull’animale, che produce dati non trasferibili tra specie diverse e quindi non predittivi sull’uomo, e test clinici sulla nostra specie i cui risultati vengono fortemente influenzati dalle aziende private che commissionano lo studio.
Gli animali da laboratorio, infine, sono esseri viventi privati di normali simbiosi con micro-organismi con i quali si sono evoluti, isolati da suoni, odori, con dinamiche comportamentali artificiali e mutanti, per cui i dati ottenuti da ricerche su di loro non sono attendibili nemmeno per i loro con specifici.
Numerosissimi farmaci, potenzialmente utili, ogni anno vengono scartati dopo che prove su animali hanno evidenziato problemi. Quegli stessi farmaci, però, forse non sarebbero stati affatto dannosi per l’organismo umano, perdendo così, potenzialmente, valide terapie per la salute umana.
(Pubblicato il 14.05.2009 dall'Ufficio stampa LAV-Lega AntiVivisezione)

venerdì 22 maggio 2009

La donna per Shakespeare



La donna usci’ dalla costola dell’uomo.
Non dai piedi per essere calpestata
nè dalla testa per essere superiore.
Ma dal lato per essere uguale
sotto il braccio per essere protetta
e accanto al cuore per essere amata.

William Shakespeare

giovedì 21 maggio 2009

Dignità umana



La dignità umana è inviolabile.
Essa deve essere rispettata e tutelata.
(Art. II-61/Titolo I, "Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa", Gazzetta ufficiale n. C 310 del 16 dicembre 2004)

mercoledì 20 maggio 2009

NO al turismo sessuale



Per turismo sessuale si intende un sistema illecito, o a volte para-legale, di sfruttamento della prostituzione. Il turista cerca in questi paesi stranieri una “merce” difficile da ottenere nei paesi d'origine: soprattutto minori ma anche donne. In questi luoghi il turista può attuare comportamenti criminali senza correre il rischio di essere punito in quanto affiancato da strutture apparentemente legali come agenzie di viaggio che sono invece copertura di attività illecite.
Questa attività ha raggiunto dimensioni globali già dagli anni '70 con la crescita economica dei paesi industrializzati e l'abbassamento dei costi aerei.
I minori sono venduti molto spesso dalle famiglie stesse convinte di avviarli ad una vita migliore. La causa principale è la povertà che definisce quindi chiaramente come questo fenomeno non sia altro che espressione del divario economico Nord-Sud.
Alcuni dati sul turismo sessuale nel mondo:
Minori sfruttati sessualmente in Thailandia: 300.000
Minori sfruttati sessualmente in Brasile: 500.000
Minori sfruttati sessualmente nelle Filippine: 100.000
Minori sfruttati sessualmente in Nepal: 150.000
Minori sfruttati sessualmente in Cina: 600.000
Minori sfruttati sessualmente in India: 575.000
Minori sfruttati sessualmente nella Rep. Dominicana: 30.000
Minori sfruttati sessualmente in Pakistan: 40.000
Minori sfruttati sessualmente in Russia: 50.000
Minori sfruttati sessualmente nello Sri Lanka: 30.000
Minori sfruttati sessualmente in Taiwan: 60.000
Minori sfruttati sessualmente in Vietnam: 40.000
Minori sfruttati sessualmente in Europa/Africa: 300.000
(Tratto dal sito web: Nuove Schiavitù)

martedì 19 maggio 2009

LUNA NUOVA




La luna nuova,una canoa,una piccola canoa d'argento,
naviga e naviga fra gli indiani dell'ovest.

Un cerchio di volpi argentate, una nebbia di volpi
argentate, stanno e stanno intorno alla luna indiana.

Una stella gialla per un corridore, e liti di stelle
azzurre per molti corridori,mantengono una linea di sentinelle.

O volpi, luna nuova,corridori,voi siete la sella
della memoria, bianco fuoco che scrive
questa notte i sogni dell'Uomo Rosso.

Chi siede, con le gambe incrociate e le braccia piegate,
guardando la luna e i volti delle stelle dell'ovest?

Chi sono i fantasmi della valle del Mississippi,
con le fronti di rame, che cavalcano robusti pony nella notte?
Senza briglie le braccia sui colli dei pony,
cavalcando nella notte, un lungo, antico sentiero?

Perchè essi ritornano sempre quando,
quando le volpi argentate siedono intorno alla luna nuova,
un bimbo d'argento, nell'occidente indiano?
(Poesia degli Indiani d'America)

lunedì 18 maggio 2009

Scrittura e disgrafia



Gentile Dottoressa, credo di avere un problema. Per tutta la vita ho avuto una scrittura a detta di tutti "orribile e illegibile". Sin dall'ultimo anno delle elementari la mia scrittura è diventata da grande e rotondeggiante a piccola (minuscola) e spigolosa, molto irregolare: tutta verso destra e va a stringersi e allargarsi nel corso dello scritto, non è per niente omogenea, e a volte, devo ammetterlo, diventa illeggibile anche per me. Ora, ho sempre pensato che fosse solo brutta, ma tempo fa mi sn imbattuta in un sito dove parlavano di dislessia e disgrafia. Non sono dislessica, e non ricordo di aver subito abusi! Ma leggendo i "sintomi" della disgrafia ho trovato molti punti in comune. Ora, come posso sapere se sono effettivamente disgrafica? E se lo sono, esiste una cura? Perchè per quanto cerchi di migliorarla, la mia grafia rimane atroce! Grazie per l'attenzione, fiduciosa di una risposta, Mina.

Cara Mina,
ti ringrazio della tua email e della fiducia che riponi nei miei consigli. Qui di seguito trovi qualche mia risposta ai tuoi dubbi.
1. Abuso.
Il Consiglio d’Europa nel 1981 definiva l'abuso [in generale] come “quell’insieme di atti e carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea e al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino”. Per abuso psicologico (denigrazione, umiliazione, isolamento, svalutazione) s’intende un comportamento negativo reiterato nel tempo; anche la forzatura della mano scrivente rientra nell'abuso psicologico.
2. Disgrafia e abuso.
"Per disgrafia s'intende una scrittura sofferente, illeggibile, eccessivamente lenta o eccessivamente veloce, insoddisfatta". La disgrafia è causata talvolta da abusi fisici e/o sessuali, ma SEMPRE da abuso psicologico, poichè deriva dalla forzatura della mano scrivente (se il bambino aveva scelto di scrivere con la sinistra, lo si obbliga ad usare la destra).
3. Scrittura illeggibile.
Quando la grafia è illeggibile, si verifica la presenza di almeno tre segni grafologici: "Oscura", "Disordinata", "Stentata". Per "Oscura" s'intende una "scrittura che presenta singole lettere non leggibili chiaramente". "Disordinata" è la "scrittura poco armonica, con forti disuguaglianze un po' in tutti gli aspetti letterali". "Stentata" si verifica, "quando la grafia procede con difficoltà e disturbo -deviazioni, scosse, inceppamenti, contorsioni, congestioni-".
4. Grafoterapia.
La cura a questo tipo di disagio, esteriore (cattiva comunicazione) ed interiore (malessere intimo), esiste e si chiama grafoterapia o rieducazione del gesto grafico. "Per grafoterapia [cura della scrittura] s’intende un insieme di attività -come esercizi di prescrittura, esercizi fisici per mano braccio e spalla, rieducazione del gesto grafico-, volte a rendere fluida, naturale sbloccata la scrittura dell’allievo". Tale intervento è più rapido ed ha risultati maggiormente efficaci, se attuato nei primi anni delle scuole elementari, ma è comunque valido e consigliabile a qualunque età.
Contatta la Presidenza, se desideri i miei recapiti diretti. Un abbraccio.
(Mio articolo apparso sul sito web del CeSAP, il 27.10.2008)

sabato 16 maggio 2009

L'Anima, l'Animus e la scrittura



Per Carl G. Jung, gli archetipi [simboli universali] dell'Anima/Animus rappresentano l'immagine collettiva dell'altro sesso dalla quale abbiamo ereditato e con la quale impariamo l'essenza dell'altro (la femminilità per l'uomo, la mascolinità per la donna).
Per Girolamo Moretti, Curva [gesto grafico rotondeggiante e fluido] è l'aspetto femminile, accogliente, intimista della scrittura, Angolosa [gesto grafico spigoloso e non scorrevole] l'aspetto maschile, aggressivo, esteriorizzante.
Noi incontriamo l'Anima/Animus nella loro forma esterna, concreta, quando una persona dell'altro sesso diventa per proiezione portatrice di una parte della nostra psiche inconscia.
Qualora l'uomo riesca a riconoscere, a prendere coscienza del lato femminile che contiene la sua psiche, (e altrettanto la donna fa per il proprio lato maschile), diventa possibile gestire meglio le proprie emozioni.
(Mio articolo apparso su: "Rosa Stanton" il 06.02.2008)

venerdì 15 maggio 2009

La disgrafia e la rieducazione del gesto grafico



Disgrafia-
Per disgrafia s'intende una scrittura sofferente, illeggibile, eccessivamente lenta o eccessivamente veloce, insoddisfatta. Si parla anche di disturbo dell'apprendimento, che si evidenzia nella prima fase nella difficoltà a riprodurre segni alfabetici e numerici, e nella seconda fase - quando la scrittura è acquisita e non è stata rieducata - in una generica difficoltà nello scrivere, nel leggere, e in un'insoddisfazione, quasi un rifiuto verso l'attività scrittoria.
Spesso, collegata alla disgrafia, si trova un'inadeguata percezione del proprio schema corporeo, e un senso dello scorrere del tempo non consono.
E' importante, per il bambino piccolo, poter "gattonare" molto, prima di rizzare la schiena, senza iniziare a camminare prematuramente.
Altrettanto importante è il massaggio praticato dalla mamma sul neonato, massaggio effettuato sulle varie parti del corpo, nominandole ("la tua mano destra, il tuo piede sinistro, ecc.").
Cercate di non "forzare" mai il bambino ad usare una mano anziché un'altra, nel periodo in cui inizia ad afferrare gli oggetti ed è, per molto tempo, ambidestro* in maniera naturale.
Sarà lui, spontaneamente, a scegliere la sua mano predominante**.
A volte la disgrafia è originata proprio dalla forzatura effettuata sulla mano non-predominante. Ma quando ci si accorge che il bambino è disgrafico, cosa si puo' fare? Intanto, tranquillizzarlo: la disgrafia non è una malattia, ma una ricchezza. Mediamente, infatti, i bambini disgrafici sono più intelligenti dei loro coetanei non-dísgrafici. Poi è fondamentale rivolgersi al consulente grafologo, per restituire al bambino fiducia nelle proprie capacità scolastiche, tramite la rieducazione della scrittura, o grafoterapia, che è di più di una semplice rieducazione motoria. Infatti, la grafoterapia prevede la rieducazione fisico-muscolare, la rieducazione del gesto grafico ed esercizi di prescrittura.
---
* Usa indifferentemente la mano destra e la mano sinistra.
** La mano maggiormente usata, quindi la mano scrivente: la destra per i destrimani, la sinistra per i mancini.
(Mio articolo, pubblicato sul sito web per l'infanzia: Il Nido)

giovedì 14 maggio 2009

Di nuovo sommersi dalla spazzatura?



ABITO a Marano di Napoli alla via Giuseppe Verdi, 3. Da circa una settimana siamo sommersi di nuovo dalla spazzatura. Ma non era stato tutto risolto?
Emilia Passaro
(tratto da "La Repubblica, 13 maggio 2009)

mercoledì 13 maggio 2009

La Sindrome da Alienazione Genitoriale: schermo per pedofili legalizzati?


Si è concluso a Lugano il processo a carico di uno zio presunto abusante dei due nipotini. La corte ha deciso di proscioglierlo dall’accusa con la formula “in dubbio pro reo”. Con questa sentenza si sancisce l’assoluzione dell’imputato e la “condanna” di chi ha sorretto per anni la posizione di due bambini che hanno avuto il coraggio di denunciare l’abuso sessuale di cui sono stati vittime. Una denuncia, una procedura penale, supportata dalle loro parole e dai riscontri medici rilevati su una delle due vittime, ritenuti compatibili con quanto da oltre sei anni andava raccontando chi quei segni se li porterà appresso per tutta la vita, nella carne, ma ancor più nello spirito. In tribunale è emersa e si è imposta però un’altra “verità”, quella di chi ha messo in dubbio le loro parole. Innanzitutto quella di chi ha difeso il prevenuto colpevole, poi quella di chi si è mosso in questi anni per affermare una nuova “linea di pensiero e di azione” nell’approccio agli abusi sessuali su minori. Si tratta di un approccio che ha quale scopo quello di spostare il baricentro dell’attenzione e dell’azione istituzionale dalla condizione delle piccole vittime di abuso sessuale e incesto ad opera di pedofili o membri appartenenti alla cerchia familiare (questa era la preoccupazione degli anni ’90 in Ticino) a quella degli adulti autori o presunti autori di atti di violenza, garantendo a questi ultimi maggiori strumenti e garanzie di tutela e di difesa nei casi in cui siano fatti oggetto di denuncia e quindi coinvolti in una procedura penale di accertamento dei fatti a loro carico. Il processo a cui ho fatto riferimento ha visto consumarsi sullo sfondo un “braccio di ferro” proprio tra questi due approcci. Nel 2004 le società ticinesi degli psichiatri e degli psicologi, in collaborazione con il Delegato per le vittime di violenza (Roberto Sandrinelli, allora anche responsabile dei servizi sociali cantonali) invitava in Canton Ticino un controverso personaggio della psicologia forense, certo Hubert Van Gijseghem, per un corso di formazione destinato al personale dei servizi sociali (Unità d’intervento regionale), psicologi, psichiatri, poliziotti e magistrati. Scopo della formazione: fornire gli strumenti per effettuare in maniera corretta le audizioni di bambini vittime di violenza.
Ma chi è Hubert Van Gijseghem? Allora se lo domandò anche il parlamentare socialista Bill Arigoni, che già da qualche anno si occupava a livello politico dello spinoso tema dell’infanzia maltrattata. Scoprì fatti sconcertanti che furono fatti oggetto di un’interrogazione parlamentare al governo. Hubert Van Gijseghem è uno psicologo belga che da molti anni gira il mondo diffondendo come scientifiche tesi e teorie che vanno dalla Sindrome di alienazione parentale (SAP), alla suggestione operata dagli adulti sui bambini, ai falsi ricordi dei bambini vittime di violenza. Vari autori hanno contestato le sue tesi ritenendole tutt’altro che scientifiche. La SAP, ad esempio, non ha mai trovato d’accordo la comunità scientifica negli Stati Uniti e non è quindi mai stata inserita nel Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali (DSM), la “bibbia” della psichiatria. Van Gijseghem è considerato anche un “esperto” di audizioni di bambini (per audizione s’intende qui la “raccolta” della testimonianza di un minore presunta vittima di violenza). Egli ha approntato un metodo attraverso il quale effettuare queste audizioni o interrogatori. Questo metodo, estremamente complesso e complicato, è stato considerato da uno dei suoi “inventori”, Jonhn C. Yuille, coautore con Van Gijsghem di un libro, L’enfant mis à nu, molto difficile da applicare: esso, scrive l’autore, richiede un allenamento e un’esperienza considerevole. Ma perché vi racconto queste cose?
Semplicemente per una serie di motivi:
Gli ispiratori delle tesi maestre dello psicologo belga - SAP, falsi ricordi, condizionamenti, suggestioni e quant’altro - sono il frutto del lavoro “scientifico” di altri autori: Richard Gardner e Ralph Unterwager. Questi due signori sono, notoriamente, molto vicini ai movimenti pedofili. Vi è chi li accusa espressamente di essere loro stessi pedofili. Le tesi di Gardner, Unterwager, Van Gijseghem sono massicciamente utilizzate nelle procedure e nei processi penali a carico di pedofili e parenti incestuosi per screditare le vittime e i testi della pubblica accusa.
Le tesi di questi autori sono state utilizzate anche nel processo conclusosi a Lugano, ad esse ha fatto riferimento la corte nel giudicare. Il Procuratore pubblico Mario Branda aveva accennato a questo problema in aula, ma la corte non ha ritenuto di doverne tenere conto e i media non ne hanno riferito in alcun modo e dubito che lo faranno nella cronaca di domani. Le tesi di questi autori sono state veicolate in Canton Ticino dall’apparato istituzionale (DSS, Delegato per le vittime di violenza, polizia e magistratura) e dalle corporazioni della psichiatria e della psicologia.
Le tesi degli autori sono state veicolate in aula da una delle perite della difesa, la nota “sessuologa”, conduttrice di una rubrica di erotismo sul domenicale Il Caffè, Linda Suini Rossi. La stessa ha redatto un vero e proprio “libello” accusatorio e diffamatorio a carico della dott.ssa D’Ottavio-Del Priore (elevato poi al rango di “perizia” dall’avvocata della difesa) sulla base della sola lettura di un rapporto scritto fatto dalla dott.ssa D’Ottavio-Del Priore. La presunta perizia è stata ridimensionata alla sua reale portata, e cioè a mera composizione di falsità e di pregiudizi, dal giudice stesso (salvo poi riprendere, in sede di sentenza, quegli stessi elementi di pregiudizio e farli propri per giustificare l'assoluzione dell'imputato; questa è una questione che dovrà essere ancora approfondita e sviluppata). Le è stato chiesto in sede processuale se avesse esperienza di bambini abusati sessualmente. Ha dovuto rispondere di “no”. Nella sua perizia si fa ripetutamente riferimento a Hubert Van Gijseghem e alle sue tesi. Linda Suini Rossi (con diversi altri suoi "colleghi") è del resto una delle sacerdotesse di Van Gijseghem in terra ticinese. In questi giorni, coincidenza vuole, che stia organizzando un Congresso di sessuologia e poteva forse mancare Van Gijseghem tra i suoi invitati? L’avvocata della difesa ha raccolto a piene mani dalle suggestive tesi di Rossi e di VanGijseghem. La corte le ha creduto. Non ha creduto ai bambini, non ha creduto ai testi, non ha creduto ai periti, non ha creduto ai parenti vicini alle vittime. Le tesi di questi autori saranno ora sempre utilizzate dai difensori di pedofili e di parenti incestuosi nei processi cosiddetti indiziari, ossia quei processi dove non ci sono prove di colpevolezza ma soltanto indizi (vi è ancora da capire se siano “indizi” i riscontri medici di abuso o – come nel caso in questione - “prove” di un abuso sessuale). Ciò è quanto accade del resto in tutti i paesi in cui si siano divulgate le tesi di Gardner, Underwager e Van Gijseghem.
Il “massacro” giudiziario e mediatico a cui sono stati e saranno verosimilmente ancora sottoposti i testi e le vittime (ma il monito del giudice Ermani contro il Pubblico ministero, mi fa dire che gli stessi procuratori pubblici – già oggi piuttosto reticenti a portare avanti questo genere di indagini, ben consci delle difficoltà a cui devono andare incontro – si guarderanno bene dal correre il rischio di finire a loro volta nel “tritatutto” mediatico e giudiziario) produrrà ulteriore preoccupazione e deterrente, sufficienti a far desistere chiunque (vittime, testimoni, operatori sanitari, psicosociali o scolastici) avesse in futuro intenzione di denunciare, segnalare, casi di abuso sessuale di cui siano stati vittime o anche solo informati. Il pericolo che s’incorra irreversibilmente in una vera e propria deriva civile e giudiziaria lo avevo segnalato già diversi anni fa (era il 2003) quando scrivevo: Sembra proprio che in Ticino il vento stia cambiando e con esso sia destinata a cambiare anche la sorte delle procedure penali che coinvolgono questi bambini. Fino a poco tempo fa si parlava di una punta dell’iceberg, di fenomeno preoccupante, di bambini non sufficientemente ascoltati, sovente non creduti. Oggi tutto questo è messo in dubbio, in alcuni casi addirittura dagli stessi che sino a ieri amavano cavalcare il tema nei salottini delle trasmissioni radiotelevisive o camminavano, tronfi, in testa ai cortei della sensibilizzazione e della protesta “bianca”.
E mi pongo ancora le stesse domande che mi ponevo allora:
Ma chi ha invitato Hubert Van Ghijseghem in Ticino per parlare ad autorità civili e penali, a responsabili di servizi medicopsicologici, psicosociali, psichiatrici, a operatori dell’assistenza sociale, di come si fanno le audizioni di bambini? Chi ha invitato Hubert Van Ghijseghem per parlare della scarsa credibilità dei bambini vittime di abusi, dello scarso valore di elementi diagnostici contenuti, descritti e ritenuti scientificamente validi, dalla stragrande maggioranza delle pubblicazioni specialistiche dell’ambito medico, psicologico e addirittura dal Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali o DSM IV, la Sacra Bibbia della psichiatria? Chi ha invitato Hubert Van Ghijseghem per affermare la nullità della maggior parte delle audizioni che vengono effettuate oggi nelle procedure penali a causa delle suggestioni cui verrebbero sottoposti i minori da parte di un inquirente (parla di “falsi positivi” ignorando, ancora più strano, i “falsi negativi” e cioè quelle dichiarazioni rese impossibili dalla volontà dell’interrogante d’impedire che emerga la realtà di un abuso sessuale o di un grave maltrattamento)? Non so che sentimento possano nutrire oggi questi bambini, “non creduti”, verso un sistema giudiziario perverso che ha voluto ancora sentirli ripetere in aula penale quanto hanno dovuto subire per poi dire loro “non possiamo credervi, forse siete stati solo vittime di una suggestione”; che sentimenti verso quegli adulti che hanno cercato di aiutarli, innanzitutto nel loro percorso di guarigione e di crescita personale, ma che non hanno potuto “difenderli” e aiutarli contro le “strategie difensive”, la negazione di chi aveva solo interesse a negare e a confondere le carte, le perverse “logiche processuali”, il “crucifigge” mediatico. Non so nemmeno cosa pensare di un giudice che ha avuto parole dure per tutti, per il procuratore che avrebbe condotto male l’inchiesta, per la magistrata dei minorenni che avrebbe condotto male e in maniera suggestiva l’audizione (questo il vero punto debole dell’inchiesta, del resto già rilevato da altri magistrati in altre procedure, perché le audizioni o gli interrogatori – è bene ricordarlo - le devono fare i magistrati, non i pedagogisti! E così è stato!), per la pedagogista che avrebbe dato per scontato l’abuso e sarebbe stata in qualche domanda un po’ suggestiva. Poi si è costruito un suo castello di convinzioni (o le aveva già prima? visto che il processo si è concluso nella stessa maniera in cui si era iniziato, quasi non ci sia neppure stato un dibattimento) in spregio, quasi totale, agli stessi elementi di chiarimento riferiti o prodotti come prove nel corso del dibattimento. E’ il caso ad esempio del fatto che abbia ritenuto che la pedagogista abbia agito nella vicenda anche come membro della Commissione tutoria, malgrado ciò non corrisponda assolutamente al vero (ne fanno oggettivamente stato gli atti della CTR). Da ciò l’accusa di aver ricoperto più ruoli (sic!). La fastidiosa sensazione è che questo processo abbia assunto i connotati di un processo e di un giudizio "politico" fondato su mezze verità e su vere menzogne fatte proprie dal giudice e dalla corte, un processo in cui i fatti, le parole dette, le prove e le persone hanno avuto ben poca rilevanza. Da chi è stato "suggestionato" allora questo giudice? Che pensare infine del fatto che rimproveri la madre dei bambini per non essere stata protettiva nei confronti dei figli? Protettiva da chi? Dall’assolto in dubbio pro reo? Da qualcun d’altro? Mah! Il Rasoio di Occam indica l'inutilità di formulare più assunzioni di quelle strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno. In altre parole, secondo il suo principio, non vi sarebbe motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. D’ora in avanti invece, nei rarissimi processi che forse ancora si celebreranno nelle nostre aule penali, sarà vero l’esatto contrario e cioè che le tesi più ardite ed arzigogolate (i bambini mentono perché suggestionati, i parenti avevano interesse a suggestionarli e così pure i diversi professionisti che a vario titolo si sono occupati di aiutare i bambini, la perizia del medico stabilisce l’abuso ma non da parte di chi, il calcolo temporale stimato indica che il tempo per compiere gli abusi non era sufficiente (?), eccetera), le arrampicate sui vetri, certificate dal sapere scientifico dell’adepta di VanGijseghem di turno, saranno la regola e le corti giudicanti saranno ben disposte (suggestionate? condizionate?) ad accoglierle per mettersi così il cuore e la coscienza in pace con la più pilatesca delle formule a disposizione: assolto in dubbio pro reo! So comunque cosa pensare dei molti, che da anni, astiosamente nascosti all'ombra dei loro ingombranti (sovente inutili) ruoli istituzionali e professionali, di prestigio e di reverenziale rispetto (parlo di Consigliere di Stato, di "alti" funzionari, di avvocati, di psicologi, di psichiatri, di politicanti, di giornalisti...) hanno lavorato sodo perché la dott.ssa D'Ottavio-Del Priore potesse finalmente incorrere - dopo tanti processi, dopo tanti bambini difesi e aiutati con successo, dopo tante critiche inutilmente indirizzate al suo operato, soprattutto dopo le tante critiche rispedite ai legittimi proprietari - in un "passo falso" e questa volta "certificato" dalle oggettivanti parole di un giudice, ma me lo tengo per me. Qui di seguito presento, per chi volesse approfondire la questione, una serie di “anteprime” di documenti presenti in rete a supporto e corredo di quanto ho affermato nel mio scritto.
Difensore di pedofili insegna a interrogare i bambini
[...] si fa riferimento ad uno psicologo, Hubert Van Gijseghem, che arriva dal Canada a fare il docente in questo corso. E allora mi sono chiesto chi fosse mai questo Signore che arriva da così lontano? Sono entrato in Internet e sono rimasto sconcertato dalle notizie trovate. Nei documenti trovati, che vi invio in allegato, che parlano di H.V.G si può leggere:
> definisce umanisti due autori che arrivano a giustificare la pedofilia e, con uno di questi, collabora ( vedi documento “ Hubert Van Gijseghem” articolo su una rivista di pedofili che giustificano la loro tendenza dicendo che rispettano la volontà di Dio e ribadiscono la fierezza di essere pedofili proclamando l’amore per i bambini);
> le sue tesi sono notoriamente utilizzate nelle aule penali per screditare la credibilità dei bambini e di chiunque testimoni a loro favore ( vedi documento Prévention des Agression sexuelles, dove il Signor H.V.G. attacca le donne che divorziano perché manipolano i bambini incitandoli a denunciare falsi abusi; i mass media perché sarebbero loro ad incitare alla pedofilia e alle false denunce; la prevenzione da parte dello Stato perché così facendo invogliano i bambini a denunciare falsi abusi);
> criticato da Ass. di protezione dell'infanzia ( vedi documento “associazione per la formazione” dove si può leggere, tra le altre accuse, che secondo loro la teoria di H.V.G serve a giustificare la violenza e ad auspicare il silenzio);
criticato dalle Ass. e movimenti femminili perché attacca le madri, che si separano, ritenendole in quasi la totalità dei casi sempre delle istigatrici ( vedi documento “ Le Collectif fémministe contre le viol”);
> accusato di maschilismo e sessismo non solo dalle donne ma anche da prof. universitari e storici e dal Collettivo maschile contro il sessismo (vedi documento Dufresne dove si parla di mercenari, preparati dalla lobby che difendono i pedofili, disposti a testimoniare il falso in difesa degli abusatori, in questo articolo si parla ancora del nostro psicologo e delle sue teorie);
> mette a disposizione le sue tesi ed è vicino ai gruppi canadesi di padri separati accusati di abusi sessuali;
> mette a disposizione le sue tesi per la Fondazione per la falsa memoria ( teoria ripresa in vari documenti);
> é autore molto controverso e molto discusso e ampiamente criticato per la sua ambiguità, la parzialità e la poca attendibilità scientifica dei suoi studi, anche perché spesso autoreferenziali (dai documenti risulta che le autorità giudiziarie del Nord America lo abbiano screditato).
Humanisme, pédocriminalité et résistance masculiniste
« Apparemment, Monsieur Van Gijseghem consacre quelques phrases dans ses textes et quelques minutes dans ses conférences pour reconnaître que des agressions sexuelles intrafamiliales sur mineurs existent et qu’elles constituent bien un fléau social. Mais aussitôt après, sa pensée se développe dans un tout autre sens et ne va plus se préoccuper désormais que de pourfendre ce qu’il considère comme des excès et des dérives en matière de protection de l’enfance. Il n’hésite pas à dire que c’est la mise en mots qui constitue l’abus, autrement dit que c’est la parole qui est le lieu constitutif de la violence. […] Apparemment, Monsieur Van Gijseghem met en garde contre ce qu’il appelle les fausses allégations, notamment dans un contexte de séparation des parents. Au nom de ce qu’il définit comme un “syndrome d’aliénation parentale”, il finit par discréditer systématiquement la parole de l’enfant dès l’instant que ses parents sont séparés. Ce qui se présentait comme une règle de prudence est devenue un dogme au service de la surdité.
Viol d’enfant : des tribunaux sous influence
Enfin, un des visages contemporains de la défense prête à porter offerte à grand prix aux agresseurs est la prétention de certains témoins experts nord-américains à disqualifier a priori tout témoignage qui n’aurait pas été recueilli conformément à des " grilles d’analyse " présentées comme scientifiques. La trentaine de " critères " improvisés par des psys comme Ralph Underwager, John Yuille ou Hubert Van Gijseghem comprennent des questions comme : La mère était-elle émotive au moment du témoignage ? Présentait-elle, au contraire, une impassibilité suspecte ? On comprendra que dans des tribunaux déjà surchargés, peu de témoignages survivent à pareils feux croisés. L’expert mercenaire appelé en défense parlera, une fois de plus, de " contamination " de la preuve, en réclamant du juge ou du jury qu’il discrédite le témoin ou son compte rendu.Ce glissement vers une situation où le soi-disant spécialiste se substitue au juge et au jury a été maintes fois rejeté par des tribunaux américains et canadiens, avec les syndromes et grilles qui prétendent le fonder. Malheureusement, les spécialistes de cette "junk science" de plus en plusdiscréditée en Amérique du Nord s’envolent déjà vers l’Europe pour y donner des " formations ", ce qui laisse présager de nouveaux dénis de justice.
Chi difende i pedofili in rete?
"In tema di letteratura ideologica pedofila, vale la pena di riportare le teorie di Eduard Brongersma, ora defunto (fu il primo uomo a richiedere per sé l'applicazione della legge olandese sull'eutanasia, perché "stanco di vivere"). Nel 1946, quando era membro del Parlamento olandese, si dichiarò apertamente pedofilo, sostenendo che l'amore sessuale con e tra bambini ne rendesse più sana la crescita. Il politico, che nel 1950 venne incarcerato per aver abusato di un sedicenne, creò la Brongersma Foundation, una delle più complete biblioteche al mondo sulla pedofilia. La sua teoria sull'ageism (cioè l'illiceità dell'età del consenso per l'attività sessuale) è alla base di vari movimenti teorici come la North American Man-Boy Lovers Association (Numbla), fondata nel 1979 negli Usa quale "risorsa per ogni pedofilo nel mondo". Seguirono Paedophile Information Exchange (Pie), Paedophile Action for Liberation (Pal) e Paedophile Liberation Front. Tutti questi movimenti (non perseguiti, in quanto espressione di opinioni e di pensieri) hanno fondamento nelle teorie di Brongersma, oltre che in quelle di Hubert Van Gijseghem e di Paul Bensoussan".
Les peres incestueux se rebiffent
Existe-t-il en France une multiplication de ces fausses allégations ?
On n’en sait rien. Les fausses allégations d’inceste dans le cadre de divorce existent probablement. À l’heure actuelle, il y a très peu d’études sur cette question. L’idée de la multiplication des fausses allégations repose sur la subjectivité des personnes et la parole de certains magistrats. Un psychothérapeute d’origine belge, Hubert Van Gijseghem a largement participé à la propagation de cette idée lors de sessions de formation organisées en France ces dernières années pour les professionnels de la maltraitance. Il s’appuie sur des travaux anglo-saxons controversés et oublie que, même au États-Unis, le débat est loin d’être clos.
Dans ces affaires, la justice semble connaître des dysfonctionnements ? En cas d’agressions sexuelles d’un enfant par un parent, il y a deux instances judiciaires : la justice pénale (car il s’agit de délits ou de crimes) et la justice civile (pour régler la procédure de divorce). Sans réelle coordination entre les deux.Durant cette procédure, le parent protecteur, – le plus souvent la mère, – souhaite faire suspendre le droit de visite de l’agresseur pour faciliter la tâche des enquêteurs. Pourtant, les JAF (juges aux affaires familiales) pensent trop souvent que des enfants si petits ne peuvent que mentir, influencés par un tiers, en l’occurrence la mère. Prenant davantage en compte les intérêts du père que les plaintes de l’enfant, ils préfèrent aménager le droit de visite plutôt que le suspendre. L’enfant peut ainsi se retrouver en contact avec l’homme qui l’a agressé chez une grand-mère ou dans n’importe quel autre lieu.
Masculinisme et groupes de pères : les nouveaux ennemis des avancées féministes
Outre le déni opposé à la violence contre les femmes, ces groupes utilisent et diffusent tout un arsenal de pseudo-théories servant à museler la parole des victimes de crimes familiaux tels que l’inceste. Ainsi l’enfant qui se plaint est immédiatement traité de menteur et sa parole est discréditée, taxée de « fausse allégation « . Sa mère sera ensuite accusée d’avoir manipulé l’enfant, ce que Richard Gardner (théoricien masculiniste et pro-pédophile) appelait un « Syndrome d’Aliénation Parentale ». Ces diagnostics pseudo-scientifiques, bien que non-vérifiés (le SAP n’a jamais été reconnu, en 20 ans, par l’APA, Association Américaine de Psychiatrie), sont pourtant utilisés de plus en plus fréquemment lors de procédures judiciaires : des mères de bonne foi se voient ainsi retirer la garde de leurs enfants dont elles savent le calvaire, au motif qu’elles et leurs enfants auraient « menti ». Au nombre des experts qui contribuent à pratiquer ces injustices, il faut citer des noms et s’en souvenir : Ralph Underwager, Hubert Van Gijseghem, ou encore Paul Ben Sussan, ainsi que tous leurs émules parmi lesquels on compte de nombreux experts judiciaires.
SINDROME DA ALIENAZIONE PARENTALE,LA MALATTIA INVENTATA
I bambini non sono né ventriloqui né burattini di genitori, psicologi, periti o altri adulti "manipolatori." A questo pretende ridurrli l'inesistente "sindrome di alienazione parentale" conosciuta come SAP ed utilizzata da avvocati e periti difensori di abusanti di bambini.Questa sindrome é inesistente perché una sindrome è l'insieme di sintomi e segni caratteristici di una malattia. Non è solo inesistente come sindrome ma allude anche ad una malattia inesistente: "l'alienazione parentale". Questa "sindrome" inventata da un nordamericano, Richard Gardner, che giustificando la pedofilia come un particolare orientamento sessuale, si é diffusa danneggiando sin da 1987 molti bambini abusati di tutto il mondo. Utilizzata da "professionisti" (psicologi, psichiatri, periti, "testimoni esperti", avvocati) che non possono ignorare il danno che procurano, la SAP é stata presa in considerazione da giudici che necessariamente devono basare le loro conclusioni su dichiarazioni di "esperti", ed é stata utile solo per la difesa degli abusanti. Ci sorprende che sino ad ora le associazioni professionali del nostro paese non abbiano manifestato il loro più energico ripudio a questa invenzione che non solo non ha nessun fondamento scientifico, ma evidenzia una assoluta ignoranza della Psicologia e Psichiatria Infantile. Al contrario si sono attivate associazioni come l'APA, Associazione Americana di Psicologia, e l'AAM (Associazione Medica Americana). A queste si é sommato il "backlash" dell'Argentina, continuatore di quanto era stato fatto in altri paesi, prendendo l'avvio quando i sospetti e le accuse di abuso sessuale infantile cominciarono a coinvolgere settori dell'alta società. La sentenza della città di Mar del Plata che lasciò libero un professore di educazione fisica che per noi (che ci basiamo su antecedenti e bibliografia seria e scientifica) é un abusante, dovrebbe allertarci su prossime assoluzioni basate sulla SAP. Sicuramente la difesa di chi abusa sessualmente di bambini utilizzerà la stessa strategia: screditare le dichiarazioni dei bambini abusati, dei professionisti seri, delle genuine testimonianze di esperti. Per tutto questo vogliamo allertare la popolazione affinché non si lasci ingannare da professionisti di dubbia rigorosità scientifica.
Lic. Monica L. Creus Ureta, MN 6789. Psicologa, (U.B.A, Buenos Aires, Argentina)
Lic. Isabel Monzón MP: 6879, Psicologa, (U.B.A, Buenos Argentina)
Lic. Pilar Vendrell MN 1789, Psicologa, (U.B.A, Buenos Argentina)
Lic. Margarita Urano, CI 6262509, (Psicologa, Buenos Aires, Argentina)
Lic. Sonia Vaccaro, MN 8298, Psicologa - Commissione per l'Investigazione del Maltrattamento, (Madrid, Spagna)
Lic. Cristina Gaffner, Psicologa - M.P.00055
Lic. María Teresa Gutiérrez, in Educazione, CI 16443826, (Buenos Aires, Argentina)
Norma Beatriz Giuffre CI 16.206.172 impresaria (Buenos Aires, Argentina)
Francisco Di Miguel Morale commerciante (Valencia, España)
Romina Vázquez Ayala CI 32.486.182 Giornalista, (Bahía Blanca, Argentina)
Lic. Ester Nani, CI 5726753, Psicologa, (Buenos Aires. Argentina)
seguono più di 600 firme!
Il testo di una lettera inviata a una serie di istituzioni Istituzioni che si occupano del tema e problema degli abusi sessuali commessi su bambini:
Stimati Coleghi,
da già troppi anni, assistiamo in silenzio alla costruzione di un mito teorico.
Un'invenzione generata per assistere genitori separati dai loro figli in divorzi controversi nei quali il padre era accusato di abusare del proprio figio: la chiamata "sindrome di alienazione parentale" (SAP). Gardner, ed i suoi libri pubblicati da lui stesso, ha dato la possibilità a molti psicologi di dedicarsi a scrivere libri e dare conferenze, costruendo, con le loro repliche, "un mito", invece di dire chiaramente che si tratta di una sindrome inesistente che non può essere scientificamente riconosciuta, di una malattia che non può essere riconosciuta come tale. Altri professionisti meno scrupulosi hanno presentato la SAP in giudizi,in pubblicazioni, nei mezzi di divulgazione, come una "verità irrefutabile",anche se non risponde a nessuna verità scientifica accertabile e, quello che è peggiore, che contraddice tutto quello che fino ad oggi sappiamo circa la psicologia e la psichiatria infantile. La SAP é usata per permettere le assoluzioni di prevaricatori di bambini ed i progetti di rivincolazione di prevaricatori con i loro figli; per creare associazioni che riuniscono genitori prevaricatori e si incaricano di diffondere la SAP come se fosse una verità scientifica. Il silenzio delle istituzioni che raggruppano professionisti della salute mentale, non prendendo posizione davanti a questa aberrazione pseudoscientífica, ha permesso la pomozione di pubblicazioni aberranti così che centinaia di bambini sono stati abusati e vittimizzati un'altra volta.
L'abuso sessuale infantile ci aggredisce in una maniera insopportabile. La nostra condizione di nevrotico fa che ci risulti non solo inammissibile ma anche impensabile. Come mi ha insegnato la mia cara Isabel Monzón, il peccato della buona gente è non riuscire a vedere il male dove c'é. Sicuramente, quando no si é professionisti, la nostra prima reazione sarà quella di pensare: "questo non può essere possibile", "questo bambino sta inventando", "come questa persona tanto corretta può essere capace di ". Come professionisti non ignoriamo la perversione e sappiamo bene che è quasi impossibile che un bambino inventi un abuso sessuale dove non c'é stato; che madri e genitori non hanno la capacità di "alienare" i loro figli senza che questo diventi evidente. Le testimonianze dei bambini abusati, vittimizati più volte, non risultano credibili per molti giudici, che, in molti casi, ignorano le perizie ed anche tutto ciò che é sostenuto dalla psicologia infantile e credono che i bambini mentono per una loro propensione a fabulare. Dovrebbe essere nostro obbligo, come professionisti della salute mentale, contribuire alla formazione degli operatori, distruggendo miti, sostenendo con impegno ciò che le teorie ci hanno insegnato, non ammettendo che si continui a propagare una falsa "teoria", una falsa sindrome di una malattia inesistente. Per questo motivo Vi sollecitiamo a diffondere e a far pubblica la vostra posizione davanti alla SAP.
(tratto da:movimentocivilecontrolapedofilia.myblog.it, 02.04.2009)

mercoledì 6 maggio 2009

Pedofilia: 4 arresti e 53 indagati



Notizia ANSA - SIRACUSA, 6 MAGGIO 2009 - Quattro arrestati, 53 indagati, 57 perquisizioni in 15 regioni: e' il bilancio di un'operazione contro la pedofilia su Internet. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha rivelato la diffusione di filmati di sadismo, con torture e violenze sessuali nei confronti di bimbi di 4-5 anni. Perquisizioni in Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia, Toscana, Liguria, Puglia, Piemonte, Sardegna, Marche, Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia.

martedì 5 maggio 2009

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PEDOFILIA


UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
(Lirica di Salvatore Quasimodo)

lunedì 4 maggio 2009

La fabbrica di plastica



Ho provato ad essere come tu mi vuoi
tanto che sai in fondo cambierei
ma son fatto troppo troppo a modo mio
prova ad esser tu quel che non sei!
io vengo dalla fabbrica di plastica dove mi hanno ben confezionato
ma non sono esattamente uscito un prodotto ben plastificato
io vivo un metro più in là
da quel che tu chiami realtà
giusto quel metro più in là vivo io
e vivono anche i miei pensieri dentro nei discorsi accartocciati
Dio quando li sento liberarsi so soltanto io quanto son veri
e vivono un metro più in là
da quel che tu chiami realtà
se il mondo è di plastica è fatto di plastica il mio è di plexiglas blu
grazie x aver distribuito questo grande sogno impacchettato
grazie x l'amore al gasoline non l'avevo mai considerato
ma la fabbrica di plastica ha una valvola di sfogo nel costato ed è lì che sono nato
è da lì che son passato.
(Gianluca Grignani)