mercoledì 29 aprile 2009

Lavoriamo per la felicità dei piccoli


Non esitono grandi scoperte né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.
(Albert Einstein)

martedì 28 aprile 2009

La grafia di Leonardo da Vinci



Nella grafia di Leonardo si ritrova l'espressione della ricerca del gesto esteticamente perfetto senza, comunque, la ripetizione pedissequa, ripetitiva nè banale di uno stile calligrafico.
La sua scrittura esprime ritmo, movimento ed un notevole senso dello spazio e delle forme. L'alternarsi di forme disuguali in un contesto armonico manifesta la continua produzione creativa sempre in collaborazione con l'intelligenza, così da concretizzarne le intuizioni. L'istintualità ed una forte pulsionalità si fondono, sebbene nelle contraddizioni e nei contenuti emotivi , con il senso operativo e dinamico della sua grande personalità.
(Mio articolo apparso sulla rivista "Emmaus")

lunedì 27 aprile 2009

Il tempo



Vivete, se volete credermi,
non aspettate domani.
Cogliete fin d'oggi le rose della vita.
(Pierre de Ronsard)

giovedì 23 aprile 2009

Camminerò



Con il cuore colmo di vita e di amore camminerò.
Felice seguirò la mia strada.
Felice invocherò le grandi nuvole cariche d'acqua.
Felice invocherò la pioggia che placa la sete.
Felice invocherò i germogli sulle piante.
Felice invocherò polline in abbondanza.
Felice invocherò una coperta di rugiada.
Voglio muovermi nella bellezza e nell'armonia.
La bellezza e l'armonia siano davanti a me.
La bellezza e l'armonia siano dietro di me.
La bellezza e l'armonia siano sotto di me.
La bellezza e l’armonia siano sopra di me.
Che la bellezza e l’armonia siano ovunque,
sul mio cammino.
Nella bellezza e nell’armonia tutto si compie.

(Tratto dal "Canto della Notte" degli Indiani Navaho)

mercoledì 22 aprile 2009

Per vincere la violenza bisogna formare le coscienze



Jean-Paul Sartre nei suoi "Cahiers pour une morale" scrive che “Nella violenza c'è speranza, nell'operazione legale c'è certezza" questa la differenza tra violenza e diritto è il loro "confine, a volte sicuro, altre volte è labile". Ma che cos’è la violenza? Una domanda tutto sommato semplice. Ma così non è, visto che ci sono diversi tipi di violenza, molti dei quali subdoli come le parole di qualcuno che ci sta vicino e che, di fatto, riescono a impedirci di fare ciò che desideriamo, costringendoci a ciò che lui desidera che noi facciamo. Trovare un tratto identificativo della violenza e capire se qualcuno ci sta facendo violenza o se noi stiamo facendo violenza a qualcuno. Ma che cos’è la violenza? È sempre una prevaricazione della volontà altrui e la volontà è sempre legata alla libertà. Si pensi al terrorismo che ha provocato un ritorno alla paura alla passione, al conflitto alla violenza annullando la democrazia ed annullando l’uomo. L’uomo ha voglia far soffrire l’uomo e ricavarne godimento, ecco qualcosa di tipicamente umano. L’invidia, l’odio, il piacere della tortura: l’uomo cova passioni tristi come fondo permanente. Ogni volta che noi sentiamo la nostra libertà prevaricata lo è anche la nostra volontà e in quel momento ci viene fatta violenza, lo stesso accade quando noi facciamo sì che la nostra volontà prevarichi quella altrui. Pensare di impedire a un bambino di fare una cosa che è per lui pericolosa e di cui, in quel momento, non ha gli strumenti per capire la pericolosità, non è violenza è attenzione e amore. Impedire a un uomo di fare una cosa che è per lui pericolosa è violenza, perché un uomo, parliamo nel caso di un essere umano sano, ha gli strumenti per decidere e capire ciò che fa. Spesso il problema sorge quando si gioca coi sensi di colpa altrui, quando, in un modo o nell’altro, si tenta di comprare l’altro, di metterlo nella situazione di dirigere la sua scelta e addirittura di scegliere per lui allora sì che è violenza. Oggi è importante creare relazioni e comportamenti personali semplici e corretti, diversi dai comportamenti della società regolati da specifiche leggi che mirano o dovrebbero mirare a difendere i soggetti più deboli anche usando la giusta dose di violenza ovvero di coercizione della volontà dove la volontà dell’altro mira a fare del male a una terza persona. La violenza è l'affermazione immediata, fattuale, al limite muta, di una volontà che prescinde programmaticamente dalla propria giustificazione, che si sottrae cioè all'onere di presentare a proprio fondamento ragioni disponibili alla discussione, alla critica e a un'eventuale confutazione. La violenza è l'esercizio della particolarità sorretta dalla mera capacità di fatto di affermare se stessa: sotto qualsiasi forma si presenti, è puro esercizio di forza. La nostra storia è dunque la storia di un confronto continuo tra violenza e cultura. Da una parte l'esercizio della ragione, l'apertura alla comunicazione e al vaglio critico, la disponibilità alla verifica discorsiva nella quale hanno esclusivo diritto di cittadinanza e valore le argomentazioni, la loro fondatezza, la loro coerenza; dall'altra parte, la pretesa di valere senza mediazioni e condizioni, la pretesa di affermarsi in quanto così e così caratterizzati, in nome delle proprie peculiarità, in forza del proprio essere quel che si è e del potere quel che si può. Ormai chi vive in Occidente e magari si informa, legge o guarda la tv, ha la sensazione di essere circondato da un mondo estremamente violento. Una sensazione che gli esperti ritengono fallace: altre epoche hanno conosciuto, secondo gli studiosi di scienze sociali, violenze più efferate e più frequenti e mai il mondo è stato così sicuro come adesso. Eppure, nonostante l'alto livello di civilizzazione, forse proprio a causa di questo, ci sentiamo insicuri e minacciati. La fine delle ideologie, l'indebolimento delle fedi religiose fanno sì che ci sentiamo piuttosto disorientati nei confronti delle norme e dei valori da abbracciare durante l'esistenza. La violenza prospera su un terreno di eccessiva tolleranza per cui il criminale gode di eccessive giustificazioni, si cerca sempre un alibi alle azioni più riprovevoli, tipo i traumi infantili, l'esclusione sociale, la famiglia, la scuola, la società. Il concetto di responsabilità deve tornare a far parte del vocabolario delle società occidentali. Ed anche quello di repressione. Certamente la repressione non basta. Difendersi dai delinquenti non è l'unico mezzo per bonificare la società. Occorre intervenire soprattutto nella fase educativa, nella scuola, in famiglia, nelle agenzie di socializzazione in genere, affinché i comportamenti violenti e prevaricatori vengano scoraggiati, puniti, messi alla gogna. Bisogna avere il coraggio di trasmettere valori etici ed estetici diversi dalla sopraffazione dell'altro arginando le ingiustizie e le ineguaglianze sociali, e mitigando le situazioni di sofferenza e povertà. Per vincere la violenza bisogna formare le coscienze. Un riscatto delle coscienze, una rivoluzione dei cuori. La strada per sconfiggere la violenza passa attraverso una nuova rotta morale. Occorrono vigorose risposte etiche e spirituali con una ricostruzione delle coscienze accanto a una ricostruzione del tessuto sociale, economico e culturale. Una profonda trasformazione interiore che deve coinvolgere mentalità, atteggiamenti e comportamenti quotidiani. Per vincere la violenza bisogna riprendere in mano il proprio futuro, promuovendo un'efficace opera pedagogica e formativa che punti soprattutto sulle nuove generazioni. Per vincere la violenza bisogna una seria strategia di prevenzione per sradicare l’illegalità e violenza dalle pieghe del vivere sociale, attraverso il coinvolgimento del mondo del lavoro, dell'ambiente scolastico, dei luoghi del tempo libero. Solo così potremo vivere sicuri e seminare la speranza.
(Articolo di Tove K. Hornelius - www.ettasos.com -, apparso su: www.articolo21.info, per gentile concessione dell'Autrice)

martedì 21 aprile 2009

La grafia di Ludwig van Beethoven




Pensatore creativo e concettuale, Beethoven risulta intuitivo, di rapida comprensione, ma anche introspettivo ed analitico. Curioso e sospettoso, attento ai dettagli e razionale, ha una tendenza ad investigare cose e sentimenti in profondità, tanto che sarebbe stato un buon detective. Le caratteristiche di disciplina, decisione, determinazione, automotivazione ed efficienza sono arricchite da una buona flessibilità, che gli consente di semplificare le istanze e di ricercare la sfida nel cambiamento. Entusiasta e pieno di energia, può diventare critico ed irritabile per l'intenso senso di urgenza che prova intimamente.
(Mio articolo apparso su "Emmaus").

lunedì 20 aprile 2009

Margherita, la primavera, il bel canto e X-Factor


-Margherita-
Io non posso
stare fermo
con le mani nelle mani
tante cose devo fare
prima che venga domani
E se lei sta già dormendo
io non posso riposare
farò in modo che al risveglio
non mi possa più scordare
Perchè questa lunga notte
non sia nera più del nero
fatti grande dolce luna
e riempi il cielo intero
e perchè quel suo sorriso
possa ritornare ancora
splendi sole domattina
come non hai fatto ancora
E per poi farle cantare
Le canzoni che ha imparato
io le costruirò un silenzio
che nessuno ha mai sentito.
Sveglierò tutti gli amanti,
parlerò per ore ed ore
abbracciamoci più forte
perchè lei vuole l'amore
Poi corriamo per le strade
e mettiamoci a ballare
perchè lei vuole la gioia
perchè lei odia il rancore
Poi coi secchi di vernice
Coloriamo tutti i muri
case vicoli e palazzi
perchè lei ama i colori
Raccogliamo tutti i fiori
che può darci primavera
costruiamole una culla
per amarci quando è sera.
Poi saliamo su nel cielo
e prendiamole una stella
perchè Margherita è buona
perchè Margherita è bella
Perchè Margherita è dolce
perchè Margherita è vera
perchè Margherita ama
e lo fa una notte intera
Perchè Margherita è un sogno
Perchè Margherita è il sale
perchè Margherita è il vento
e non sa che può far male
Perchè Margherita è tutto
ed è lei la mia pazzia
Margherita è Margherita
Margherita adesso è mia.
Margherita è mia.
Margherita è mia.
(Riccardo Cocciante)

sabato 18 aprile 2009

The Sound of Silence



Hello darkness my old friend,
I've come to talk with you again
Because a vision softly creeping
left it's seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
still remains, within the sounds of silence

In restless dreams I walked alone,
narrow streets of cobblestone
'neath the halo of a streetlamp
I turned my collar to the cold and damp
when my eyes were stabbed by the flash of a neon light
split the night... and touched the sound of silence

And in the naked light I saw
ten thousand people maybe more
people talking without speaking
people hearing without listening
people writing songs that voices never share
noone dare, disturb the sound of silence

Fools said I you do not know,
silence like a cancer grows,
hear my words that I might teach you
take my arms that I might reach you
but my words, like silent raindrops fell...
and echoed the will of silence

And the people bowed and prayed,
to the neon god they made
And the sign flashed out its warning
in the words that it was forming
And the sign said, "The words of the prophets
are written on the subway walls, and tenement halls
and whisper the sounds of silence.

Il Suono del Silenzio

Salve oscurità, mia vecchia amica
ho ripreso a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato in me i suoi semi mentre dormivo
e la visione che è stata piantata nel mio cervello
ancora persiste nel suono del silenzio

Nei sogni agitati io camminavo solo
attraverso strade strette e ciottolose
nell'alone della luce dei lampioni
sollevando il bavero contro il freddo e l'umidità
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che attraversò la notte... e toccò il suono del silenzio

E nella luce pura vidi
migliaia di persone, o forse più
persone che parlavano senza emettere suoni
persone che ascoltavano senza udire
persone che scrivevano canzoni che le voci non avrebbero mai cantato
e nessuno osava, disturbare il suono del silenzio

"Stupidi" io dissi, "voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro
ascoltate le mie parole che io posso insegnarvi,
aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi"
Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia,
e riecheggiarono, nei pozzi del silenzio

e la gente si inchinava e pregava
al Dio neon che avevano creato.
e l'insegna proiettò il suo avvertimento,
tra le parole che stava delineando.
e l'insegna disse "le parole dei profeti
sono scritte sui muri delle metropolitane
e sui muri delle case popolari."
E sussurrò nel suono del silenzio.
Simon & Garfunkel

giovedì 16 aprile 2009

"Gomorra" e il terremoto


Nel libro di Saviano, "Gomorra", a pagina 236: "Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz'Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. ... Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova." [Il "grassetto" è mio]

mercoledì 15 aprile 2009

Un nuovo mondo coraggioso ?



BRAVE NEW WORLD

Dying Swans twisted wings
Beauty not needed here
Lost my love, lost my life
In this garden of fear
I have seen many things
In a lifetime alone
Mother love is no more
Bring this savage back home

Wilderness house of pain
Makes no sense of it all
Close my mind dull this brain
Messiah before his fall
What you see is not real
Those who know will not tell
All is lost sold your soul
In this brave new world

A brave new world
In a brave new world
A brave new world
In a brave new world

Dragon Kings Dying Queens
Where is salvation now
Lost my life lost my dreams
Rip the bones from my flesh
Silent screams laughing here
Dying to tell you the truth
You are planned you are damned
In this Brave new world

A brave new world
In a brave new world
A brave new world
In a brave new world

IRON MAIDEN

martedì 14 aprile 2009

Il terremoto ...


Il volto nuovo
Che un giorno io avessi
un riso
di primavera - è certo;
e non soltanto lo vedevi tu, lo specchiavi
nella tua gioia:
anch'io, senza vederlo, sentivo
quel riso mio
come un lume caldo
sul volto.

Poi fu la notte
e mi toccò esser fuori
nella bufera:
il lume del mio riso
morì.

Mi trovò l'alba
come una lampada spenta:
stupirono le cose
scoprendo
in mezzo a loro
il mio volto freddato.

Mi vollero donare
un volto nuovo.

Come davanti a un quadro di chiesa
che è stato mutato
nessuna vecchia più vuole
inginocchiarsi a pregare
perché non ravvisa le care
sembianze della Madonna
e questa le pare
quasi una donna
perduta -

così oggi il mio cuore
davanti alla mia maschera
sconosciuta.
(poesia di Antonia Pozzi)

domenica 12 aprile 2009

Pasqua


Pasqua in ebraico significa: transito, passaggio. I miei migliori auguri di un buon passaggio dalla riva confusa alla riva chiara e cristallina, portatrice di serenità nel procedere.
Easter in Hebrew means: step, transit. My best wishes to all my friends and to anyone to reach the clear riverside, to got serenity walking along.

sabato 4 aprile 2009

Si avvicina la Pasqua


Non giace!
E' risorto!
Gesù che era morto
non giace, non giace!
Io penso a una Pasqua di pace
da Oriente a Occidente
un mondo giocondo
ove ignoti
sono l'odio e la guerra.
Per tutta la vita,
per tutta la terra,
ogni notte, ogni dì.
Io penso a una Pasqua così.
[Dalle "poesie di Pasqua" di Intrage]

venerdì 3 aprile 2009

Vieni con me



Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Affero le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.
Herman Hesse