sabato 31 ottobre 2009
L'estate è finita
Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch'io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.
(poesia di Emily Dickinson)
venerdì 30 ottobre 2009
Presentazione nuovo libro
giovedì 29 ottobre 2009
Ansia da separazione
La caratteristica principale del disturbo è l’ansia eccessiva manifestata dal bambino quando si deve separare da qualcuno della famiglia a cui è profondamente legato (di solito la figura materna). Tale stato di ansia deve essere inadeguato al livello di sviluppo e comparire per la prima volta nei primi sei anni di vita. I soggetti affetti da questo disturbo hanno di solito un comportamento normale finché sono in presenza del genitore o della figura primaria di attaccamento, ma manifestano intensa ansia nel momento in cui vengono da essa separati. Inoltre tendono ad esprimere paure irrealistiche e persistenti riguardo al verificarsi di eventi catastrofici che li possano separare per sempre dai genitori: temono di essere uccisi o rapiti o di incorrere in qualche grave incidente o malattia se lontani dai genitori, oppure che ai genitori capiti qualcosa di brutto quando sono lontani. Di solito evitano di rimanere soli anche per pochi minuti. Possono manifestare un’intensa riluttanza ad andare a scuola, in quanto ciò comporta un distacco dalla madre o, più in generale, dalla figura primaria di attaccamento.
I bambini con questo disturbo spesso hanno difficoltà all’ora di andare a letto e possono insistere perché qualcuno stia con loro finché non si addormentano. Quando si trovano ad essere separati dai genitori possono manifestare sintomi fisici quali mal di testa, vomito, mal di stomaco, dolori addominali. Lontani da casa, tendono ad essere tristi, chiedono di telefonare ai genitori e di essere riportati a casa. Il Disturbo d’Ansia di Separazione talvolta può svilupparsi dopo qualche evento di vita stressante (per esempio, la morte di un parente o di un animale domestico, una malattia del bambino o di un parente, un cambiamento di scuola, un trasloco in un’altra zona, o un’immigrazione). L’anomalia deve durare almeno 4 settimane, iniziare prima dei 18 anni e causare disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, scolastica (lavorativa), o di altre aree importanti del funzionamento. I bambini affetti da questo disturbo sono spesso descritti come richiedenti, intrusivi, e bisognosi di attenzione costante. Le eccessive richieste del bambino spesso divengono una fonte di frustrazione per i genitori, e portano a risentimento e a conflittualità familiare.
(dal sito Ipsico)
mercoledì 28 ottobre 2009
Infanzia negata
Nel mondo la povertà, la lotta per la sopravvivenza o la ricerca del profitto senza scrupoli generano nuove forme di schiavitù, che non risparmiano neanche i bambini: pensiamo al lavoro o alla prostituzione minorile. E quando parliamo di mondo citiamo anche l'Italia, sebbene il fenomeno assuma da noi forme meno raccapriccianti che altrove. Dello sfruttamento del lavoro minorile quasi non si parla. In molti casi è la lotta per la sopravvivenza che induce i genitori a consentire il lavoro dei propri figli; ma spesso al bisogno materiale, all’impossibilità di indirizzare i figli verso un’istruzione, si somma una “povertà culturale” che porta a considerare la scuola inutile e, di conseguenza, più importante il lavoro. Non ci si rende conto che la rinuncia ad una crescita sana, graduale e completa lascia cicatrici per tutta la vita. Cicatrici anche nelle possibilità di sviluppo di una nazione, che rinuncia a ricchezze intellettuali e professionali. L’Organizzazione Internazionale Lavoro (O.I.L.) quantifica in oltre 200 milioni il numero di minori tra i 5 e i 17 anni che in tutto il mondo sono indotti al lavoro. Di questi, 120 milioni sono impegnati in attività a rischio, e 6 milioni (secondo l'Unicef) sono i bambini schiavi. Occorre una cooperazione internazionale continua ed incisiva, volta a modificare questa vergognosa realtà. L’associazionismo, il mondo sindacale e, soprattutto, l'O.I.L. da tempo collaborano con i Governi in azioni politico-diplomatiche per convincere alcuni Paesi a ratificare le esistenti Convenzioni fondamentali sulla tutela dei minori e, soprattutto, a rispettarle e farle rispettare. E’ necessario, a tutela del diritto all’infanzia, evitare che questi validi strumenti vengano disattesi. Bisognerebbe anche prevedere misure per proteggere da eventuali rappresaglie coloro che denunciano violazioni delle disposizioni delle Convenzioni. Un’altra strada che potrebbe essere interessante percorrere è quella dell’ “etichetta etica”, la quale dovrebbe accompagnare i prodotti certificando che non è stato impiegato lavoro minorile. A dire il vero, esistono già alcune società che utilizzano questa etichetta: sta alla nostra maturità e sensibilità di consumatori premiare questa trasparenza.Incredibile, ma vero, anche in Italia resistono questi fenomeni. Da una ricerca ISTAT del 2000 risulta che nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti (si badi bene: italiani, non figli di zingari o immigrati) costretti a lavorare nelle imprese di famiglia o altrove (ristoranti, bar, panetterie, macellerie, pasticcerie, sartorie, aziende tessili) sono circa 150mila! Per non parlare poi dei molti figli di immigrati o - a volte - dei minori che giungono in Italia senza genitori. Ai fenomeni di costrizione verso i bambini, si aggiunge la volontà di molti adolescenti, nelle aeree economicamente più evolute, di essere indipendenti (economicamente) dalle proprie famiglie. Anche qui occorre un’azione culturale, una maggiore sensibilità da parte dell’opinione pubblica, sia per prevenire sia per denunciare fenomeni di questo tipo. Sui problemi dei minori in generale (violenze, povertà, ecc) v. anche l'articolo Allarme infanzia: un minore su quattro a rischio povertà.
(dal sito Europa Oggi)
martedì 27 ottobre 2009
Infanzia e depressione
"Lo stadio infantile è un fondamentale laboratorio esperienziale, all'interno del quale si organizza la personalità dell'individuo. Quanto più il bambino può disporre di una vasta gamma di strumenti affettivi ed esperienziali a valenza positiva tanto più la sua personalità avrà una fisionomia coerente e armoniosa; contrariamente egli svilupperà una personalità incompleta, fragile, conflittuale e vulnerabile, quindi disfunzionale a livello psicologico, cognitivo e comportamentale".
("Donne e depressione", pag. 38, di R. Infrasca)
lunedì 26 ottobre 2009
L'elaborazione del lutto
"La nostra identità, il nostro sé sono costituiti per una parte importante dalle "introiezioni". Questo significa che ogni persona si porta dentro un partner, dei genitori, dei fratelli, dei figli, degli amici, ma anche un lavoro, un ideale politico o religioso. Le rappresentazioni di queste persone, di queste attività o idee sono parte della persona (per esempio, "sono un'insegnante", "sono figlio di", "sono madre di", ...). Quando accade che si viva una perdita per un rifiuto, una separazione o un lutto, che si perda il lavoro per licenziamento o pensionamento, che ci sia un fallimento personale o il chiudersi di una prospettiva, le persone non sentono solo che si è impoverito l'ambiente circostante, ma anche una parte del loro sé, come se questa parte fosse andata perduta assieme a ciò che le persone amavano e sentivano parte di loro. Ciò che si sente in questi casi è un grande o incolmabile senso di vuoto. Capita spesso che si vada alla ricerca dei propri errori e dei propri sbagli, col celato desiderio che ponendovi rimedio la persona o le cose perdute potranno tornare. Al posto dell'elaborazione del lutto si situa l'autocritica".
(dal sito web Angelini)
domenica 25 ottobre 2009
Sull'amore
Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete. E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire:" Ho Dio nel cuore ", ma piuttosto, " Io sono nel cuore di Dio ".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.
(Kahlil Gibran)
sabato 24 ottobre 2009
Love reign o'er me
Only love
Can make it rain
The way the beach
Is kissed by the sea
Only love
Can make it rain
Like the sweat of lovers
Laying in the fields
Love
Reign o'er me
Love
Reign o'er me
Rain on me
Rain on me
Only love
Can bring the rain
That makes you yearn
To the sky
Only love
Can bring the rain
That falls like tears
From on high
Love
Reign o'er me
Rain over me
Love
Reign o'er me
Rain over me
Rain over me
On the dry and dusty road
The nights we spend apart alone
I need to get back home
To cool cool rain
I can't sleep and I lay and I think
The night is hot and black as ink
Ooh, oh God, I need a drink
Of cool cool rain
Love
Reign o'er me
Love
Reign o'er me
Rain over me
Rain on me
Love!
Love!
Solo l'amore
può far piovere
Nel modo in cui la spiaggia è baciata dal mare
Solo l'amore
può far piovere
come il sudore degli amanti
distesi nei campi.
L'amore regni su di me
L'amore regni su di me, pioggia su di me.
Solo l'amore
Può portare la pioggia
Che ti fa amare il cielo
Solo l'amore
Può portare la pioggia
Che cade come le lacrime dall'alto.
L'amore regni su di me.
Sulla strada asciutta e polverosa
Le notti che passiamo da soli in disparte
Ho bisogno di tornare a casa alla fresca fresca
pioggia
Le notti sono calde e nere come l'inchiostro
Non riesco a dormire e disteso penso
O Dio, ho bisogno di un sorso di fresca fresca pioggia.
L'amore regni su di me.
(by Who)
venerdì 23 ottobre 2009
La vittima è sola
''Nessuno l'ha mai aiutata'',denuncia l'avvocato della ragazza stuprata da 8 coetanei nella pineta a Montalto di Castro I fatti risalgono a 2 anni fa. ''Accanto a lei non c'e' mai stata alcuna istituzione pubblica e nessuno le ha mai proposto un lavoro, nonostante abbia dovuto lasciare la scuola''. E' lo sfogo dell'avvocato Sciullo, difensore della studentessa: ''La legge prevede il reinserimento degli stupratori,ma intanto la loro vittima e' stata abbandonata''.
(Notizia ANSA. MONTALTO DI CASTRO, 18 OTTOBRE, h. 21:35)
giovedì 22 ottobre 2009
You'll be in my heart
YOU'LL BE IN MY HEART
Come strop your crying
It will be all right
Just take my hand
Hold it tight.
I will protect you
from all around you
I will be here
don't you cry.
For one so small
you seem so strong
My arms will hold you
keep you safe and warm
This bond between us
can't be broken
I will be here
don't you cry.
'Cause you'll be in my heart
Yes you'll be in my heart
from this day on
Now and forever more.
You'll be in my heart
no matter what they say
you'll be here
in my heart always.
Why can't they understand
the way we feel
They just don't trust
what they can't explain
I know we're different but
deep inside us
We're not that different at all.
And you'll be in my heart
Yes you'll be in my heart
from this day on
Now and forever more.
Don't listen to them
'cause what do they know
We need each other
to have, to hold
They'll see in time
I know.
When destiny calls you
You must be strong
I may not be with you
But you've got to hold on
They'll see in time
I know
We'll show them together .
'Cause you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart
From this day on
Now and forever more.
Oh, you'll be in my heart
No matter what they say
You'll be here in my heart always,
Always.
Sarai Nel Mio Cuore
Fai smettere il tuo pianto,
Andrà tutto bene.
Prendi la mia mano, stringila forte.
Ti proteggerò
Da tutto ciò che ti circonda
Sarò qui,
Non piangere.
Pur essendo tanto piccola
Sembri molto forte,
Le mie braccia ti avvolgeranno,
Ti faranno sentire protetta e al caldo.
Questo legame tra di noi
Non può essere rotto,
Sarò qui,
Non piangere.
Perché sarai nel mio cuore,
Si, sarai nel mio cuore.
Da questo giorno in avanti,
Ora e per sempre…
Tu sarai nel mio cuore,
Non badare a quello che dice la gente,
Sarai nel mio cuore, sempre.
Perché loro non possono capire
Quello che noi sentiamo,
Semplicemente loro non si fidano
Di quello che non riescono a spiegarsi.
Io lo so che noi due siamo diversi ma,
dentro di noi, nel profondo,
non siamo affatto diversi.
E tu sarai nel mio cuore,
Si, sarai nel mio cuore.
Da questo giorno in avanti,
Ora e per sempre…
Non ascoltare ciò che dicono gli altri
Perché loro non sanno nulla.
Noi abbiamo bisogno l’uno dell’altra,
Di averci, di stringerci,
Loro capiranno solo con il tempo,
Lo so…
Quando il destino chiama
Devi essere forte,
Io potrò non essere con te
Ma tu dovrai tenere duro.
Loro capiranno solo con il tempo,
Lo so…
Glielo dimostreremo insieme!
Perché sarai nel mio cuore,
Credimi, sarai nel mio cuore.
Io sarò qui,
Da questo giorno in avanti,
Ora e per sempre…
Oh, tu sarai nel mio cuore,
Tu sarai qui, nel mio cuore,
Non badare a quello che dice la gente,
Sarò qui con te,
Tu sarai nel mio cuore,
Sarò qui, sempre.
Sempre.
Sarò con te,
Sarò qui per te, sempre.
Sempre e sempre.
("Tarzan soundtrack", Phil Collins)
mercoledì 21 ottobre 2009
L'altruismo
"L'altruismo verso estranei, rischioso la propria discendenza genetica, è spiegabile alla luce di un meccanismo di co-evoluzione fra geni e cultura. Particolarmente dibattuto è, in particolare, l'altruismo verso persone che non siano imparentate dato che, essendo costoso per chi lo esercita e mettendo a rischio la propria discendenza genetica, non dovrebbe essere un tratto favorito dall'evoluzione. In realtà, osserva Bell, l'apparente contraddizione si appiana ipotizzando un meccanismo di co-evoluzione fra geni e cultura. I comportamenti e le credenze appresi spiegano meglio della genetica i comportamenti altruistici verso estranei, come quelli dei donatori di sangue, dei contributori alle banche alimentari e anche da soldati all'estero. Ad affermarlo è una ricerca condotta da Adrian V. Bell e colleghi dell'Università della California a Davis pubblicata sull'ultimo numero dei "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS). Dall'analisi dei dati ottenuti, i ricercatori hanno desunto che la cultura ha un peso ben superiore alla genetica nella spiegazione del comportamento pro-sociale. Per analizzare la questione, Bell e colleghi sono ricorsi a uno strumento matematico, la cosiddetta equazione di Price, che descrive le condizioni necessarie perché si evolva l'altruismo. I ricercatori hanno così a confrontato la differenziazione genetica e culturale fra gruppi sociali vicini sfruttando le stime sulle differenze genetiche calcolate in precedenti studi, e affidandosi al World Values Survey - centro di rilevazione costituito da una ampia rete di sociologi diffusa in tutto il mondo che studia i cambiamenti nei valori nei diversi contesti e il loro impatto sulla vita sociale e politica - come fonte di dati per valutare le lontananze culturali fra gruppi vicini".
(di L. Fedele, dal gruppo FB "Il coraggio dell'altruismo)
martedì 20 ottobre 2009
Maestra abusa 100 bambini in 17 anni
Londra, 8 ott. (Ign) - Gli abusi sistematici nei confronti dei piccoli alunni (tra i 4 e i 7 anni) sono cominciati nel 1992. E durati fino ad oggi. E' quanto ha confessato alla polizia la maestra Carole Clarke, quarantaseienne di Grimsby, nel Lincolnshire. Un caso di pedofilia seriale, riferisce la stampa inglese, finito nella aule giudiziarie. Le violenze ai danni dei bambini avvenivano nei bagni e nelle docce della scuola. La donna, arrestata solo nel gennaio scorso e ora sotto processo, ha raccontato ai giudici di aver abusato di almeno 100 ragazzini ma il numero è stato ridimensionato. Secondo il pubblico ministero Gordon Stables, intervistato dal 'Daily Mirror, si tratta di "un numero ridotto di bambini che hanno subito violenze almeno 100 volte".
La vicenda, iniziata diciasette anni fa, è arrivata alle autorità giudiziarie su segnalazione della terapeuta alla quale Carole Clarke si era rivolta per essere aiutata. Il 14 dicembre prossimo la Grimsby Crown Court si pronuncerà sull'ex insegnante, che tra l'altro ha ammesso anche altre aggressioni sessuali: due prima del giugno 1992 e tre nel periodo intorno ad agosto 2008, di cui una si è consumata nel bagno pubblico del Grimsby’s Market Hall, altre due in quello della Woodhall Spa. Dall’ottobre del 2003 all’aprile del 2007, la Clarke ha insegnato, part-time, inglese agli stranieri al Franklin College di Grimsby. Ma qui, come ha testimoniato il preside della scuola, non ha mai avuto studenti al di sotto dei 19 anni.
(notizia agenzia Adnkronos)
lunedì 19 ottobre 2009
Dopo la nebbia
domenica 18 ottobre 2009
Paesaggio
sabato 17 ottobre 2009
Pioggia
venerdì 16 ottobre 2009
L'estate è finita
giovedì 15 ottobre 2009
Elinor Ostrom: l'interazione uomo-ecosistema
STOCCOLMA (SVEZIA) - Elinor Ostrom e Oliver Williamson , entrambi statunitensi, hanno vinto il premio Nobel per l'economia 2009. Sono stati premiati per le loro ricerche sull'organizzazione della cooperazione nella governance economica. La Ostrom, 76 anni, è la prima donna ad essersi aggiudicata il prestigioso riconoscimento per quanto riguarda l'econonomia. La Olstrom, che insegna alla Indiana University di Bloomington, negli Usa, è una delle massime studiosi delle conseguenze del rapporto tra gli uomini e l'ambiente in particolare delle gestione delle risorse comuni e di come siano state creati nei secoli delle apposite istituzioni per la gestione delle stesse. La Ostrom, spiega il comitato, «ha dimostrato come le comproprietà possono essere gestite in maniera efficace delle associazioni di utenti».
(tratto da Corriere.it, 12.10.2009)
mercoledì 14 ottobre 2009
Latouche: recuperare i rapporti sociali per uscire dalla crisi
Serge Latouche (Vannes, 12 gennaio 1940) è un economista e filosofo francese. È uno degli animatori de La Revue du MAUSS, presidente dell'associazione «La ligne d'horizon», è professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all' Institut d'études du devoloppement économique et social (IEDS) di Parigi. È tra gli avversari più noti dell'occidentalizzazione del pianeta e un sostenitore della decrescita conviviale e del localismo. Conosciuto per i suoi lavori di antropologia economica, Serge Latouche critica il concetto di economia intesa in modo formale, ossia come attività di mera scelta tra mezzi scarsi per poter raggiungere un fine. Rifacendosi in tal senso al pensiero di Karl Polanyi egli mira a proporre nelle sue opere il concetto dell'economico, rifacendosi alla definizione di economia sostanziale, intesa come attività in grado di fornire i mezzi materiali per il soddisfacimento dei bisogni delle persone. Critica, attraverso argomentazioni teoriche e con un approccio empirico comprensivo di numerosi esempi, il concetto di sviluppo e le nozioni di razionalità ed efficacia economica. Nemico del consumismo e della razionalità strumentale, Latouche è un intellettuale che presenta tratti assai personali ed è stato introdotto nel dibattito italiano da case editrici e gruppi culturali della sinistra radicale. Latouche è uno dei critici più acuti della ideologia universalista dalle connotazioni utilitariste: rifacendosi anche alle concezioni di Marcel Mauss e di Ivan Illich, rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista. A coloro che nel mondo contemporaneo mettono in discussione la prospettiva universalista, cioè la pretesa della civiltà occidentale di imporre a tutto il mondo una serie di valori considerati validi per tutto il genere umano si obietta d'altra parte che criticando l’universalismo, si può finire nel relativismo e nel particolarismo. Non è stato forse il particolarismo, inteso come l'esaltazione delle culture particolari quello che spesso ha generato divisioni e lotte in nome di una ristretta, egoistica, visione della propria identità? Latouche ribalta questa accusa addossandola proprio all'universalismo che non è altro che una creazione ideologica occidentale, di un occidente che in nome della propria identità, dell'identità della tribù occidentale, come dice Rino Genovese, pretende d'imporre un imperialismo culturale al resto del mondo. Contro l'universalismo Latouche rivendica invece la necessità di «valorizzare l’aspirazione a un dialogo fra le culture, a una coesistenza delle culture. Per questo alla prospettiva dell’universalismo [opponendo] piuttosto un "universalismo plurale," che consiste nel riconoscimento e nella coesistenza di una diversità, e nel dialogo fra queste diversità.»
(tratto da Wikipedia)
martedì 13 ottobre 2009
Contro la violenza
Con il termine violenza si intendono tutti quegli atteggiamenti distruttivi che comportano nel soggetto-vittima condizioni di disagio fisico, psicologico e sessuale. Tali atteggiamenti possono essere diretti con forza e brutalità, ma possono essere anche caratterizzati da un comportamento meno evidente come l'indifferenza o il rifiuto. La violenza sui minori, ad esempio, è quella più facilmente attuabile, innanzitutto per la differenza nella forza fisica, ma anche per il potere psicologico che può avere un adulto nei confronti del minore, soprattutto se genitore. La famiglia infatti è purtroppo il luogo dove si consumano il maggior numero di violenze sui minori, e gli aggressori sono spesso identificati negli stessi genitori, fratelli, nonni o parenti più stretti. Oggi si parla ad esempio di atteggiamenti violenti anche per situazioni che, a prima vista, sembrerebbero del tutto innocue: ad esempio 'violenza' è anche tutto ciò che impedisce al minore qualunque sviluppo o realizzazione del proprio potenziale evolutivo. Anche l’incapacità del genitore di tutelare i propri figli nella salute, nella sicurezza, nell'amore e nell'affetto, è un'altra forma di abuso nei confronti del minore. Il concetto di famiglia dunque, sarebbe da riconsiderare in termini più realistici, in quanto non sempre questo è 'il' luogo di amore e riparo dalle avversità, ma spesso è un luogo di sopraffazione e di abuso nei confronti delle persone più deboli. In passato questo problema era molto meno sentito, in quanto i minori non venivano tutelati e certi abusi, di tipo sessuale o di rigidità nell'educazione, erano più o meno considerati 'normali' ( vedi per esempio gli infanticidi, i fratricidi, l'incesto, ecc.). La causa principale di queste situazioni al limite è stata spesso individuata nel disagio sociale ed economico delle famiglie dei più bassi livelli sociali, ma purtroppo possiamo dire che la violenza e l'abuso domestico è un fenomeno trasversale ed interclassista, in quanto interessa tutti gli strati sociali. Per quanto riguarda i minori, le denunce che li riguardano non li vedono sempre e solo come le vittime degli abusi e delle violenze, anzi ultimamente, secondo i dati Istat, è un fenomeno in crescita la violenza minorile, effettuata da bande di adolescenti, che individuano fra i loro coetanei un soggetto debole e lo minacciano, attuando nei suoi confronti tutti i tipi di violenza e di sopraffazione. Eppure l'individuo non nasce cattivo. Le ultime scoperte scientifiche infatti, hanno dimostrato che il cervello umano non e’ definitivamente formato alla nascita e che le prime esperienze di vita uterina ed extra uterina, dei primi giorni e delle prime settimane sono essenziali allo sviluppo della sua struttura psichica. E’ l’interazione tra il patrimonio genetico e le esperienze ambientali che modellano l’essere umano, soprattutto nell’infanzia. Gli scienziati hanno evidenziato quanto i traumi violenti, gli atteggiamenti di rifiuto e la trascuratezza possano comportare lesioni evidenti nelle aree del cervello correlate alle emozioni. I genitori hanno dunque una grande responsabilità nella formazione dei giovani, ma e’ importante valutare anche il peso delle influenze extrafamiliari, quali per esempio i canali di comunicazione (televisione, giornali ecc.) e la scuola, nella quale i minori passano gran parte del loro tempo. E’ vitale dunque una collaborazione tra la famiglia e la scuola, ma anche tra tutte le istituzioni del territorio per crescere individui non violenti, in grado di comunicare i propri disagi e le proprie difficoltà. E' altresì importante insegnare a questi ragazzi a non essere distruttivi e a costruire rapporti sociali chiarificanti, che sostituiscano l'atto violento.
(dal sito di Psicolinea)
lunedì 12 ottobre 2009
UNICEF: "I progressi dell'infanzia nel 2009"
Più di di un miliardo di bambini vive in paesi o territori colpiti da conflitti armati e circa 300 milioni di questi bambini hanno meno di 5 anni. Nel 2006, inoltre, 18,1 milioni di bambini si trovavano in popolazioni che vivevano con le conseguenze dello sfollamento, tra cui 5,8 milioni di rifugiati e 8,8 milioni di sfollati. Sono alcuni dei dati salienti del recente rapporto dell'UNICEF su "I progressi per l'infanzia nel 2009". Il rappoerto segnala che più di 150 milioni di bambini, tra i 5 ei 14 anni, sono impegnati nel lavoro minorile. Il lavoro minorile è spesso sia una conseguenza che una fonte di povertà. Può compromettere l'istruzione dei bambini e perpetuare la poverta' che li ha spinti nel mondo del lavoro. "Da un'indagine effettuata su 37 paesi, risulta che l'86% dei bambini dai 2 ai 14 anni patisce punizioni fisiche e/o aggressioni psicologiche" -, dichiara il Presidente dell'UNICEF Italia Vincenzo Spadafora, presentando alcuni dei dati contenuti nel nuovo rapporto dedicato quest'anno alla protezione dei minori. "Nonostante i progressi compiuti, violenza e sfruttamento rimangono una dura realtà nella vita di molti bambini - ha aggiunto Spadafora. Milioni di ragazzi e ragazze di tutto il mondo - spiega il rapporto - sono vittime della tratta, sono privi delle cure genitoriali o della registrazione alla nascita di cui hanno bisogno per frequentare la scuola e per accedere all'assistenza sanitaria di base. Milioni di ragazzi sono costretti a lavorare in condizioni pericolose, mentre altri subiscono violenze o abusi all'interno delle loro stesse case, nelle loro scuole, nelle loro comunità, nelle istituzioni o in prigione, spesso da parte di adulti a cui è affidata la loro cura. "I bambini in tali circostanze - ha conluso il presidente dell'UNICEF - subiscono violazioni fondamentali dei loro diritti umani, che provocano danni fisici e psicologici di ampia portata, con effetti a volte irreparabili". "Una società non può prosperare se i suoi membri più giovani sono costretti a matrimoni precoci, se vengono abusati o costretti a prostituirsi, o se vengono loro negati i diritti fondamentali" - ha affermato il direttore esecutivo dell'UNICEF, Ann Veneman. Comprendere la portata delle violazioni dei diritti dei bambini è un primo passo per costruire un ambiente in cui i bambini siano protetti e abbiano l'opportunità di sviluppare le loro complete potenzialità". Il rapporto realizza per la prima volta un compendio di dati su una serie di fenomeni che attentano ai diritti dei bambini, come le violenze sessuali, la tratta, i matrimoni precoci, le punizioni corporali, il lavoro minorile, la mancata registrazione delle nascite, la pratica delle mutilazioni genitali femminili e gli atti di violenza verso le donne all'interno del matrimonio. Alcuni abusi - come ad esempio lo sfruttamento sessuale e la tratta - sono spesso commessi in condizioni di segretezza e di illegalità, cosa che rende difficoltoso il reperimento di dati accurati. Dove i dati sono disponibili, alcuni progressi sono evidenti. Per esempio, i dati mostrano che in Bangladesh, in Guinea e nel Nepal - tre paesi dove il matrimonio precoce è pratica diffusa - l'età media per sposarsi è in aumento, nonostante rimanga ancora al di sotto dei 18 anni di età. Il rapporto individua inoltre una lenta riduzione delle mutilazioni o escissioni dei genitali femminili nei paesi in cui tale abuso è comune. Il rapporto offre, infine, una strategia per migliorare la protezione dei bambini, individuando cinque attività che sono necessarie per rendere più sicuro l'ambiente che circonda i bambini: migliorare i sistemi di protezione dei bambini; promuovere il cambiamento sociale; rafforzare la tutela in caso di emergenze umanitarie; consolidare le partnership per avere un maggiore impatto; raccogliere dati affidabili e utilizzarli per ottenere risultati concreti per i bambini. "Questo rapporto sulle pratiche dannose e sugli abusi sui bambini arriva appena 6 settimane prima del ventesimo anniversario della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" - ha concluso Ann Veneman. "Le testimonianze di abusi e danni continuativi devono spingere il mondo ad un maggiore sforzo per garantire i diritti di tutti i bambini, ovunque".
(dal sito Unimondo)
domenica 11 ottobre 2009
Here Today Gone Tomorrow
Oh oh oh, oh oh oh I love you Oh oh oh, oh oh oh I love you I do, I do.
Oh oh oh, oh oh oh I love you Oh oh oh, oh oh oh I love you I do, I do.
But I told her why we just can't make it I want you still but just can't take it
The time has come we oughta break it someone has to pay the price.
Oh oh oh, oh oh oh it's over Oh oh oh, oh oh oh it's over it's true, it's true.
And I think of times we were together as time went on it seemed forever
But times have changed now things are better someone had to pay the price.
And I think of times we were together as time went on it seemed forever
But times have changed now things are better someone had to pay the price
("Here Today Gone Tomorrow" by Ramones, from "Rocket to Russia", 1977)
sabato 10 ottobre 2009
'Settimana contro la violenza' in tutte le scuole italiane
"Dal 12 al 18 ottobre, in tutte le scuole italiane, si terrà la "Settimana contro la violenza", per iniziativa dei Ministeri per le Pari Opportunità e dell'Istruzione. Istituita con un Protocollo d'intesa tra i Ministri Carfagna e Gelmini, la Settimana nasce con l'obiettivo di creare un momento di riflessione sui temi del rispetto, della diversità e della legalità, che coinvolga studenti, genitori e docenti e che metta a sistema le buone pratiche che molte scuole già offrono. Dal lunedì al sabato, gli istituti scolastici organizzeranno iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, compresa quella fondata sull'intolleranza razziale, religiosa e di genere, con approfondimenti ed eventi dedicati. Sarà dato spazio alla promozione dei servizi attivati dai ministeri, come il numero verde nazionale per l'ascolto e la consulenza in casi di violenza a scuola - 800 669696 -, il numero verde nazionale contro la violenza sulle donne - 1522 e il numero verde contro le discriminazioni razziali - 800 90 1010. Sono previste collaborazioni , con rappresentanti dei Carabinieri, della Polizia di Stato, delle Authority e di molte associazioni già attive sul territorio. I dirigenti scolastici, infatti, potranno richiedere la partecipazione di 'esperti' alle lezioni scolastiche".
(Comunicato CISMAI)
venerdì 9 ottobre 2009
Disamistade
Che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa questa gente divisa
questa storia sospesa
a misura di braccio
a distanza di offesa
che alla pace si pensa che la pace si sfiora
due famiglie disarmate di sangue
si schierano a resa
e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà
si accontenta di cause leggere
la guerra del cuore
il lamento di un cane abbattutto
da un'ombra di passo
si soddisfa di brevi agonie
sulla strada di casa
uno scoppio di sangue
un'assenza apparecchiata per cena
e a ogni sparo di caccia all'intorno
si domanda fortuna -
che ci fanno queste figlie
a ricamare a cucire
queste macchie di lutto
rinunciate all'amore
fra di loro si nasconde
una speranza smarrita
che il nemico la vuole che la vuol restituita
e una fretta di mani sorprese
a toccare le mani
che dev'esserci un modo di vivere
senza dolore
una corsa degli occhi negli occhi
a scoprire che invece
è soltanto un riposo del vento
un odiare a metà
e alla parte che manca si dedica l'autorità
che la disamistade si oppone alla nostra sventura
questa corsa del tempo
a sparigliare destini e fortuna
che ci fanno queste anime
davanti alla chiesa questa gente divisa
questa storia sospesa
(Fabrizio De Andrè)
giovedì 8 ottobre 2009
Cattiva
Ultimamente sei tu a decidere la strada
Io resto dietro di te
raccolgo i sassi rotondi in una scatola quadrata, ho un passatempo inutile
Sinceramente da un po’ si vive alla giornata
non posso dire di no
usciamo fuori dal quartiere una volta al mese solo di sabato
ma pensa che coincidenza...
Chiedi un autografo all’assassino
guarda il colpevole da vicino
e approfitta finché resta dov’é
toccagli la gamba fagli una domanda
cattiva, spietata
con il foro di entrata, senza visto di uscita
E’ stato lui, io lo so
non credo alla campana degli
innocentisti perchè
anticamente ero io un centurione con la spada e non lo posso difendere
Mi ricordo quando ci fu Galileo e Giovanna D’Arco
ero presente in piazza,
provavo immenso piacere
mi sentivo bene a vedere come si muore,
sono di un’altra razza
Chiedi un autografo all’assassino
guarda il colpevole da vicino
e approfitta finche’ resta dov’é
toccagli la gamba fagli una domanda, ancora
chiedi un autografo all’assassino
chiedigli il poster e l’adesivo
e approfitta finche’ resta dov’è
toccagli la gamba
fagli una domanda
cattiva
spietata
è la mia curiosità impregnata
di pioggia televisiva
comincia un’altra partita....
("Cattiva" by Samuele Bersani, 2003)
mercoledì 7 ottobre 2009
Clonazione e crudeltà sugli animali
CLONAZIONE: PROF. GALLI ANNUNCIA CREAZIONE MAIALI CON PATOLOGIE UMANE. LA LAV: “REGIONE LOMBARDIA NEGHI AUTORIZZAZIONE A ESPERIMENTI CRUDELI E SCIENTIFICAMENTE INUTILI": La LAV auspica che la Regione Lombardia non autorizzi il professor Cesare Galli alla creazione del “super pig”, maiale clonato portatore di malattie genetiche neurodegenerative umane, annunciato dal titolare dell’Avantea s.r.l. con lo scopo di studiare malattie come l’Alzheimer e la fibrosi cistica, perché tali studi sono già stati ritenuti infruttuosi e inapplicabili per i progressi della salute umana. Il Consorzio per l’incremento zootecnico (Ciz Research and Genetics), infatti, nel 2008 aveva tagliato i fondi al Laboratorio di “Tecnologie della Riproduzione”, progenitore dell’Avantea, proprio per la mancanza di interesse a proseguire la sperimentazione con animali clonati, visti gli scarsi progressi nello studio delle patologie umane. “Nonostante ciò, il professor Galli insiste a sperimentare in questa area di investigazione sterile, promettendo la creazione di maiali clonati in cui vengono indotte geneticamente malattie neurodegenerative – commenta Michela Kuan, biologa, responsabile LAV settore Vivisezione – e conducendo esperimenti che nascondono livelli di sofferenza inimmaginabili e scientificamente inutili”. I dati ottenuti, inoltre, sono inapplicabili alla specie umana, mentre sono numerose le lacune relative alle alterazioni genetiche e alla proteomica, il prodotto del codice genetico; carenze che dovrebbero essere colmate con investigazioni sui meccanismi dell’organismo umano invece di modificare un’altra specie per cercare di farla assomigliare a qualcosa che nemmeno si conosce. Il professor Galli, invece, giustifica il ricorso ai maiali adducendo alla non validità del modello animale basato sul topo, viste le differenze anatomiche e fisiologiche tra la nostra specie e quella murina: un autogoal che ammette l’inutilità di tutta la sperimentazione animale. “Interessante questa affermazione, anche a fronte del fatto che il topo è l’animale più utilizzato nei laboratori del mondo, un business da 600 mila animali l’anno solo nel nostro territorio”, prosegue Michela Kuan. “La ricerca dovrebbe rappresentare un metodo di indagine chiaro e attendibile, mentre la realtà mostra evidenti contraddizioni offuscate da interessi economici e carriere”, conclude Michela Kuan.
(30.09.2009, Ufficio stampa LAV)
martedì 6 ottobre 2009
I bambini e l'accoglienza
lunedì 5 ottobre 2009
Le politiche economiche e sociali e il loro impatto sulla violenza contro le donne
domenica 4 ottobre 2009
Contro la tratta degli esseri umani
"OLTRE LA DISCRIMINAZIONE: Ogni giorno negli Istituti penitenziari minorili ci sono in media 468 minori di cui circa il 90% sono maschi. 257 sono di nazionalità italiana mentre 386 provengono dai vari Paesi d’Europa come Croazia, Romania e Serbia Montenegro e mediamente 70 provengono dall’Africa. Un tema quindi di rilevante importanza, ma di cui poco si dibatte nel nostro paese e di cui si occupa il progetto ‘OLTRE LA DISCRIMINAZIONE’ che sarà presentato nella Conferenza di LUNEDÌ 5 OTTOBRE A ROMA, presso “Il Centro Amministrativo Giuseppe Altavista”, via Gonfalone 29, ore 11.00. Promosso dal Dipartimento per la Giustizia Minorile, Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari e co-finanziato dal Fondo FEI e dal Ministero dell’Interno, e attuato dall’AICCRE, dall’Istituto Don Calabria e dall’IPRS-Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, l’intervento realizza una campagna di comunicazione sociale. L’obiettivo è favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei minori migranti i nei territori di riferimento dei Centri per la Giustizia Minorile che sono: Lazio, con sede a Roma; Veneto, Friuli-Venezia Giulia e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, con sede a Venezia. È previsto anche il coinvolgimento degli organismi di rappresentanza datoriale e sindacale dei media per la concertazione di Linee Guida sul tema. Una necessità occuparsi del fenomeno perché il 45% dei minori, coinvolti in procedimenti penali, sono migranti e per loro si registra ancora una forte difficoltà ad utilizzare misure alternative alla pena, rispetto ai loro coetanei italiani. Difficoltà aggravate dal fatto che alcuni di loro, circa 7000/8000 sono minori non accompagnati. La gestione dei minori che entrano nel sistema penale minorile richiede, dunque, come spiegano i promotori e gli attuatori, un approccio “globale”, in grado di affrontare i fattori di discriminazione multipla che li riguardano: la minore età; la condizione giuridica di autore di reato; lo status di straniero e/o nomade; l’esposizione al rischio di disagio psicologico o altri come devianza e sfruttamento; la questione di genere. I partner saranno impegnati sui territori sia negli interventi rivolti a minori migranti entrati nel circuito della Giustizia Minorile in Italia; sia nella costruzione ed animazione di reti interistituzionali che operano per la promozione delle pari opportunità e dell’inclusione sociale. La campagna del progetto ‘OLTRE LA DISCRIMINAZIONE’ prevede la realizzazione e diffusione di materiali e strumenti informativi (sito web, depliant e guide plurilingue, newsletter), il consolidamento di una rete interistituzionale e la realizzazione di interventi di sensibilizzazione rivolti alle realtà rappresentative dei contesti territoriali (istituzioni, sistema lavoro, formazione, welfare), operatori dei servizi e minori stranieri coinvolti nei procedimenti penali. Alla Conferenza parteciperanno: Bruno Brattoli, Capo Dipartimento Giustizia Minorile, Ente promotore e Gestore del progetto OLD; Maria Assunta Rosa, Viceprefetto, Direzione Centrale delle Politiche per l’Immigrazione e l’Asilo, Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, Autorità Responsabile Fondo Europeo per l’Integrazione-FEI; Raffaele Bracalenti, in rappresentanza partner RTI di attuazione IPRS–Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali e Istituto Don Calabria; Emilio Verrengia, Segretario generale aggiunto, Aiccre-Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, Capofila RTI di attuazione del progetto; Serenella Pesarin, Direttore Generale, Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, Dipartimento per la Giustizia Minorile, responsabile progetto OLD. Introduce e modera: Carla Olivieri, responsabile progetto OLD, Aiccre. AI GIORNALISTI SARANNO DISTRIBUITI I MATERIALI DEL PROGETTO E DELLA CAMPAGNA E I DATI DEL FENOMENO"
(Messaggio ricevuto da Pino D'Andrea)
sabato 3 ottobre 2009
Solo per oggi
1) Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
2) Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
3) Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
4) Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
5) Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
6) Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
7) Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
8) Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
9) Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
10) Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
(Papa Giovanni XXIII)
venerdì 2 ottobre 2009
Ti auguro di vivere
Ti auguro di vivere
senza lasciarti comprare dal denaro.
Ti auguro di vivere
senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.
Ti auguro di vivere
senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere
senza sospettare o condannare
nemmeno a fior di labbra.
Ti auguro di vivere in un mondo
dove ognuno abbia il diritto
di diventare tuo fratello
e farsi tuo prossimo.
(Jean Debruynne)
giovedì 1 ottobre 2009
Standing in the shadows of love
Standing in the shadows of love,
I'm getting ready for the heartaches to come.
Can't you see me standing in the shadows of love;
I'm getting ready for the heartaches to come.
I want to run but there's no place to go,
'cause heartaches will follow me, I know
without your love, the love I need
it's the beginning of the end of me.
'Cause you're taking away all my reasons for living
when you pushed aside all the love I been giving,
now wait a minute.
Didn't I treat you right, now baby, didn't I?
Didn't I do the best I could now, Didn't I?
So don't you leave me
Standing in the shadows of love,
I'm getting ready for the heartaches to come.
Don't you see me standing in the shadows of love;
Trying my best to get ready for the heartaches to come.
All alone
I'm destined to be with misery my only company
May come today, it might come tomorrow but it's for sure
I ain't got nothing but sorrow.
Now don't your conscience kind of bother you.
How can you watch me cry after all I done for you.
Hold on a minute.
Gave you all the love I had now, didn't I?
When you needed me I was always there now, wasn't I?
I'm standing here watching you go.
Girl, you know that I'm gonna need you so.
I'm trying hard not to cry out loud.
You know crying it ain't gonna help me now.
What did I do to cause all this grief?
Now what did I say to make you want to leave
now wait a minute.
Gave my heart and soul to you now, didn't I?
And didn't I always treat you good, now didn't I?
Standing in the shadows of love,
I'm getting ready for the heartaches to come.
Don't you see me standing in the shadows of love;
Trying my best to get ready for the heartaches to come.
(Barry White)
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